Meloni si sveglia
Israele bombarda la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, tre vittime tra gli sfollati: nel raid ferito anche padre Romanelli
Nei bombardamenti a tappeto dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza, dopo aver ucciso oltre 50mila palestinesi, questa mattina è toccata anche alle strutture religiose cristiane. Un raid dell’IDF ha colpito la chiesa cattolica della Sacra Famiglia nella parte vecchia di Gaza City: nell’attacco sono morte tre persone, di cui donne, mentre è rimasto ferito in modo lieve anche il parroco Gabriel Romanelli.
Le immagini del bombardamento sono state diffuse dalla tv panaraba al Jazeera. Secondo alcuni testimoni la chiesa è stata danneggiata in un attacco compiuto con i carri armati dell’IDF: solamente due giorni fa un altro raid israeliano aveva colpito l’area antistante la parrocchia, ma non c’erano stati danni né feriti. Almeno nove persone sono rimaste ferite nel raid che ha colpito il monastero latino a est di Gaza City, che attualmente ospita circa 500 sfollati cristiani: di queste due sono in condizioni “critiche” e altri due in “gravi condizioni”.
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Conferme ulteriori arrivano anche dal Patriarcato Latino di Gerusalemme, in un comunicato stampa postato su X in lingua araba e in inglese in cui si sottolinea che il raid israeliano ha provocato il ferimento del parroco argentino Gabriel Romanelli, 55 anni, trasportato in ospedale per una ferita alla gamba. Romanelli è nato a Buenos Aires da famiglia di origine italiana ed sacerdote dell’Istituto del Verbo Incarnato. Da trent’anni vive in Medio Oriente ed è il parroco della chiesa latina della Sacra Famiglia a Gaza.
Secondo il Patriarcato latino di Gerusalemme “le persone che si trovavano nel Complesso della Sacra Famiglia avevano cercato rifugio nella chiesa, sperando che gli orrori della guerra potessero risparmiar loro la vita, dopo che le loro case, beni e dignità erano stati già distrutti”, si legge in un messaggio su X. Romanelli ha parlato nel pomeriggio col ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. Nel corso della telefonata il parroco della chiesa della Sacra Famiglia ha sottolineato che la struttura “è molto danneggiata e abbiamo tre morti da piangere”. “Io – ha aggiunto il sacerdote argentino di origini italiane – sono stato colpito ad una gamba ma andrò avanti, voglio restare vicino alla mia comunità”.
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Le vicende della parrocchia della Sacra Famiglia erano diventate piuttosto note anche per via del grande interessamento mostrato da Papa Francesco, che nei suoi ultimi mesi di vita chiamava Romanelli quasi ogni giorno.
In Israele l’unica reazione all’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza City è una dichiarazione dell’IDF in cui si parla “circostanze dell’incidente in fase di revisione“. Le forze di difesa israeliane hanno aggiunto di essere “a conoscenza dei rapporti riguardanti i danni causati a Gaza City e le vittime sulla scena”. “L’IDF fa ogni sforzo possibile per mitigare i danni ai civili e alle strutture civili, compresi i siti religiosi, e si rammarica per i danni causati loro”, ha ribadito. L’esercito, tuttavia, non ha confermato se ha effettuato o meno l’attacco che ha colpito la chiesa.
Il bombardamento ad un simbolo della cristianità ha spinto anche il silente governo Meloni ad alzare la voce su quanto sta accadendo da quasi due anni a Gaza. “I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”, scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta portando avanti da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) July 17, 2025
“Gli attacchi dell’esercito israeliano contro la popolazione civile a Gaza non sono più ammissibili. Nel raid di questa mattina è stata colpita anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, un atto grave contro un luogo di culto cristiano. Tutta la mia vicinanza a Padre Romanelli, rimasto ferito durante il raid. È tempo di fermarsi e trovare la pace”, sono invece le parole del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Più dure e chiare le parole contenute nel messaggio della presidenza della Cei, la Conferenza episcopale italiana. Per i vescovi l’attacco alla chiesa di Gaza City è “inaccettabile” e per questo la Cei esprime “vicinanza alla comunità della parrocchia colpita, con un particolare pensiero a coloro che soffrono e ai feriti, tra i quali padre Gabriel Romanelli”. “Nel condannare fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte tra la popolazione della Striscia, duramente provata da mesi di guerra, rivolgiamo – affermano i vescovi – un appello alle parti coinvolte e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato, unica strada possibile per giungere alla pace”.
Anche Papa Leone XVI ha voluto esprimere la sua vicinanza alla comunità cristiana di Gaza, a don Romanelli e alle vittime dell’attacco israeliano alla chiesa della Sacra Famiglia. Il pontefice, come si legge in un telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, “è profondamente addolorato nell’apprendere la perdita di vite e di feriti causati dall’attacco militare nella chiesa cattolica della Sacra Famiglia e assicura al parroco, don Gabriele Romanelli e a tutta la comunità parrocchiale la sua vicinanza spirituale affidando le anime dei defunti all’amorevole misericordia di Dio”. Papa Leone XVI ha inoltre “rinnovato il suo appello per un immediato cessate il fuoco ed esprime la sua profonda speranza di dialogo, riconciliazione e pace durevole nella regione”.