L'Appello

Omicidio di Giulia Tramontano, confermato ergastolo per Alessandro Impagnatiello: nella sentenza esclusa la premeditazione

News - di Redazione

25 Giugno 2025 alle 14:14

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Omicidio di Giulia Tramontano, confermato ergastolo per Alessandro Impagnatiello: nella sentenza esclusa la premeditazione

Ergastolo confermato, come da sentenza di primo grado, ma con una parziale riforma di quell’esito: confermate le aggravanti di crudeltà e rapporto di convivenza, esclusa la premeditazione.

Dopo oltre tre ore di camera di consiglio è questa la sentenza di Appello nei confronti di Alessandro Impagnatiello, ex barman alla sbarra con l’accusa di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano con 37 coltellate e con lei il loro bambino che da sette mesi portava in grembo.

Nessuno sconto per Impagnatiello dunque, nonostante la parziale riforma della sentenza di primo grado. Nell’aula della Corte d’assise d’appello di Milano, la stessa in cui si svolse il processo di primo grado che il 25 novembre dell’anno, l’avvocata Giulia Geradini non è riuscita ad ottenere il risultato auspicato: la legale aveva chiesto l’esclusione delle aggravanti della premeditazione e della crudeltà puntando ad ottenere una condanna a 30 anni di reclusione, aprendosi così la possibilità un giorno di potersi ricostruire una vita al di fuori del carcere.

Impagnatiello è rimasto impassibile alla lettura della sentenza. Quando la presidente della Corte Ivana Caputo ha pronunciato il verdetto, lui era in piedi nei primi banchi accanto alla sua legale Giulia Geradini e non ha avuto alcuna reazione in lacrime i genitori della vittima, Franco e Loredana, che sono arrivati da Napoli per assistere, come sempre hanno fatto, alle udienze del processo.

Durissima il commento alla sentenza di Chiara Tramontano, sorella di Giulia, critica con la decisione dei giudici di escludere l’aggravante della premeditazione nella sentenza di Appello: “Vergogna. La chiamano Legge, ma si legge disgustoL’ha avvelenata per sei mesi. Ha cercato su Internet quanto veleno serve per uccidere una donna, poi l’ha uccisa. Per lo Stato, supremo legislatore, non è premeditazione. Vergogna a una legge che chiude gli occhi davanti alla verità e uccide due volte”.

La giustizia riparativa

Nel corso dell’udienza la difesa di Impagnatiello ha anche chiesto di poter accedere a un programma di giustizia riparativa “anche per mezzo di una vittima surrogata”, ossia una vittima di reati analoghi, nel caso in cui i famigliari della ragazza non se la sentissero di partecipare. Una richiesta, quella avanzata dall’avocato Geradini, che la Corte di Assise d’appello di Milano si è riservata, per potere prendere una decisione “separata”.

La sostituta pg Maria Pia Gualtieri aveva chiesto alla Corte d’Assise d’Appello di Milano di rigettare la richiesta in quanto “non si vede quale vantaggio potrebbe derivarne”.

di: Redazione - 25 Giugno 2025

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