A Milano
Detenuto di 22 anni si è tolto la vita nel carcere di San Vittore
La vittima si è impiccata, è stato il 36esimo suicidio avvenuto nei penitenziari italiani dall'inizio dell'anno
Cronaca - di Redazione Web

Un detenuto di 22 anni si è tolto la vita impiccandosi nel carcere di San Vittore a Milano. La vittima, extracomunitaria, si è suicidata lo scorso lunedì ed è deceduto ieri in ospedale dove era stato soccorso e ricoverato. È il 36esimo suicidio avvenuto nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. Questa la nota stampa di Gennarino De Fazio, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria: “22 anni, extracomunitario, si è impiccato lunedì mattina nel carcere milanese di San Vittore. Subito soccorso, è stato trasportato in ospedale in condizioni disperate.
Ieri sera è deceduto. Si tratta del 36esimo suicidio di un detenuto dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere due operatori, vittima di una pena di morte di fatto e che colpisce random, indipendentemente dal reato commesso o, addirittura, dalla circostanza che si sia al servizio dello Stato. Reclusi e operatori accomunati dal perdurante calpestio dello stato di diritto che infligge ai primi modalità di detenzione diffusamente illegali e spesso inumane e ai secondi condizioni di lavoro indegne di una repubblica che fonda proprio sul lavoro la sua democrazia.
- Detenuto 28enne si è tolto la vita in carcere a Trieste, prima ha cercato di impiccarsi e poi è morto in ospedale: è il 22esimo suicidio del 2025
- Bis di morte a Verona, secondo suicidio in due giorni nel carcere di Montorio
- Nel carcere di Melfi l’ennesimo suicidio, detenuto si impicca in cella: 17 i morti nel 2025
- Viterbo, ancora un suicidio in carcere: settimo nel Lazio da inizio anno, 88 nel 2024 nell’anno nero delle prigioni
16mila detenuti oltre la capienza massima delle carceri e 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, sempre più depauperata nelle carceri anche per le massicce quanto inopinate assegnazioni di agenti a uffici ministeriali ed extrapenitenziari, richiedono interventi tangibili e immediati. La situazione è esplosiva e va sempre più deteriorandosi“, conclude De Fazio.