Una strage
Nel carcere di Melfi l’ennesimo suicidio, detenuto si impicca in cella: 17 i morti nel 2025

L’ennesimo suicidio nelle carceri italiane, una mattanza continua tra l’indifferenza del governo Meloni e del Guardasigilli Carlo Nordio, che sula questione continua a non sentire gli appelli degli operatori che ogni giorno frequentano gli istituti di pena italiani.
L’ultima vittima del “dramma carceri” è un detenuto 25enne di nazionalità tunisina, morto suicida nella sua cella nel penitenziario di Melfi, in provincia di Potenza, dove stava scontando una sentenza definitiva.
Il giovane è stato trovato impiccato, come fa sapere il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio.
La tragica conta dei detenuti morti suicidi nelle carceri sale così a 17 dall’inizio del 2025, “a cui bisogna aggiungere un operatore”, sottolinea De Fazio.
“La tragica media – aggiunge il sindacalista – è di un suicidio ogni quattro giorni“. Per De Fazio “il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il Governo Meloni hanno l’obbligo politico e morale, e probabilmente non solo, di fermare la pena di morte di fatto, che colpisce random detenuti (indipendentemente dal reato eventualmente commesso) e personale penitenziario. Servono – conclude il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria – interventi urgenti per deflazionare la densità detentiva, fatta di 16mila detenuti oltre i posti disponibili, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18 mila agenti, introdurre moderne tecnologie e l’intelligenza artificiale, garantire l’assistenza sanitaria e avviare riforme complessive”.