La guerra comerciale
Cosa prevede l’accordo tra Usa e Cina: l’annuncio di Trump su dazi e terre rare
Le parole del presidente degli Stati Uniti
Economia - di Redazione Web

Sembra trovata la quadra sui dazi e tra Usa e Cina è stata raggiunta l’intesa nel vertice-maratona di due giorni a Londra. Sostanzialmente i dazi resteranno allo stesso livello di quanto stabilito nelle settimane scorse in Svizzera: gli Usa si erano impegnati a ridurre le tariffe sul made in China al 30% e la Cina al 10%. Dopo la solita ridda di indiscrezioni, l’annuncio è stato fatto dallo stesso Donald Trump su Truth che ha salutato con favore la svolta raggiunta nei colloqui bilaterali. In particolare, ha spiegato Trump, la Cina si impegnerà a fornire “in anticipo” le terre rare e gli Stati Uniti rispetteranno i propri impegni, compreso quello relativo agli “studenti cinesi che frequentano i nostri college e le nostre università“, ma il presidente americano non ha fatto alcun riferimento ai controlli sulle esportazioni di chip.
Cosa prevede l’accordo tra Usa e Cina
Secondo fonti della Casa Bianca riferite nei giorni scorsi a FT, Trump potrebbe allentare le restrizioni sulla vendita di chip alla Cina se Pechino accettasse di accelerare l’esportazione di terre rare. Ciò rappresenterebbe un significativo cambiamento di politica rispetto all’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden, che ha attuato quello che ha definito un approccio “piccolo cortile, alto muro” per limitare la capacità di Pechino di ottenere tecnologia statunitense che potrebbe essere utilizzata per aiutare l’esercito cinese. Da parte di Pechino, Li Chenggang, viceministro del Commercio cinese, ha descritto i colloqui di Londra come “razionali, approfonditi e sinceri” e ha affermato che le parti hanno concordato di confermare l’intesa raggiunta a Ginevra. Il mese scorso a Ginevra i due paesi hanno concordato di ridurre le rispettive tariffe di 115 punti percentuali e hanno concesso una finestra di 90 giorni per risolvere la guerra commerciale.
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L’annuncio di Donald Trump su dazi e terre rare
Nel frattempo, una corte d’appello federale statunitense ha autorizzato il mantenimento di alcuni dei dazi più estesi imposti da Trump, in attesa di riesaminare una sentenza di un tribunale di grado inferiore che aveva bloccato i dazi del “giorno della liberazione” sui partner commerciali degli Stati Uniti. La sentenza ha prorogato una precedente sospensione temporanea e consentirà a Trump di attuare le misure, nonché dazi separati nei confronti di Messico, Canada e Cina. Il presidente ha tuttavia già sospeso per 90 giorni i dazi “reciproci” più estesi. Secondo indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal, la delegazione cinese, guidata dal vice premier He Lifeng, fidato collaboratore del leader Xi Jinping, ha condotto una trattativa molto dura, chiedendo alla parte statunitense di allentare in modo significativo le restrizioni sulla vendita di tecnologia e altri prodotti alla Cina.
La vicenda in Tribunale
I negoziatori non hanno rivelato esattamente cosa abbiano concordato nell’ambito dell’accordo quadro, il che potrebbe portare a un protrarsi dell’incertezza sulla tregua commerciale. La mancanza di dettagli potrebbe suggerire che la parte statunitense avrà bisogno dell’approvazione di Trump per allentare alcune restrizioni, come richiesto dai rappresentanti di Pechino. Da qui, l’entusiasmo tiepido dei mercati: in Europa le Borse viaggiano in rialzo e anche Wall Street, ma senza esultare.