Il cooperante recluso

Alberto Trentini, telefonata a casa dopo 181 giorni in carcere in Venezuela: “Sto bene, spero di tornare”

Cronaca - di Redazione

16 Maggio 2025 alle 16:46

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FOTO DA APPELLO FAMIGLIA E AVVOCATO ALBERTO TRENTINI
FOTO DA APPELLO FAMIGLIA E AVVOCATO ALBERTO TRENTINI

È vivo, prende le sue medicine e spera di tornare presto a casa. Dopo 181 giorni Alberto Trentini, rinchiuso in una prigione in Venezuela, ha potuto finalmente parlare con i suoi genitori.

Una prima telefonata avvenuta la scorsa notte, come rivelato da Repubblica che cita fonti di Palazzo Chigi: un colloquio frutto proprio del lungo lavoro diplomatico del governo, della famiglia Trentini e dell’avvocato Alessandra Ballerini nel tentativo di ottenere concessioni dal governo autoritario venezuelano di Nicolas Maduro.

Rapporti con Caracas che sono più distesi: indicativo in tal senso la liberazione la scorsa settimana di Alfredo Schiavo, l’imprenditore italo-venezuelano anche lui arrestato in Venezuela e tornato in Italia dopo cinque anni di carcere.

Trentini, cooperante italiano per la Ong Humanity & Inclusion, era stato arrestato il 15 novembre dello scorso anon mentre viaggiava da Caracas a Guasdalito. Era stato fermato a un posto di blocco e tratto in arresto: la famiglia per settimane non aveva più avuto sue notizie.

Recluso senza alcuna accusa, solamente a febbraio il regime aveva ufficializzato l’accusa di “terrorismo” nei confronti di Trentini. Laureato in storia moderna e contemporanea all’Università Ca’Foscari di Venezia,  Trentini ha una lunga esperienza nel campo della cooperazione. Ha lavorato in Colombia, Ecuador, Perù, Libano, Etiopia, Grecia, Nepal, Paraguay e Bosnia Erzegovina.

di: Redazione - 16 Maggio 2025

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