L'appello contro il dl sicurezza
Penalisti in piazza contro il dl sicurezza, i garanti scrivono a Mattarella
Domani penalisti in piazza a Roma dopo tre giorni di sciopero, sarà presente anche il magistrato leader di Areadg Zaccaro. Il 31 grande manifestazione nazionale della rete di associazioni. I garanti dei detenuti chiedono un incontro al Capo dello Stato
Giustizia - di Angela Stella

Si terrà domattina a partire dalle 9:30 a Roma presso Piazza Santi Apostoli la manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza, organizzata dall’Unione Camere Penali Italiane. Nel corso della manifestazione interverranno rappresentanti dell’avvocatura, dell’accademia, della società civile e della politica. La giornata sarà la terza ed ultima di astensione proclamata per criticare il provvedimento, attualmente in discussione nelle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera.
“Non si può non denunciare l’abuso della decretazione d’urgenza in considerazione della evidente mancanza delle condizioni che ne legittimano l’utilizzo, ma in particolare con riferimento alla riproposizione di norme già da più parti sottoposte a severe critiche, mentre era in corso un’ampia e approfondita discussione davanti al Parlamento”, hanno scritto le Camere penali nella delibera con cui è stato proclamato lo sciopero. “Nonostante le modifiche – secondo i penalisti – restano di fatto intatte tutte le critiche del ‘pacchetto sicurezza’ denunciate dall’Unione delle Camere Penali Italiane relative alla inutile introduzione di nuove ipotesi di reato, ai molteplici sproporzionati e ingiustificati incrementanti di pena, alla introduzione di aggravanti prive di alcun fondamento razionale, alla sostanziale criminalizzazione della marginalità e del dissenso e alla introduzione di nuove ostatività per l’applicazione di misure alternative alla regolamentazione”.
Sarà presente anche Giovanni Zaccaro, Segretario della corrente dell’Anm, Areadg: “La sicurezza è una priorità democratica se serve a garantire i diritti ed i bisogni delle persone. Se invece, in suo nome, si mettono a repentaglio i diritti e le garanzie, non si chiama più sicurezza ma autoritarismo”, ha detto il magistrato.
Intanto ieri e oggi sono state organizzate diverse iniziative sul territorio dalle singole Camere penali per dibattere del tema. Sempre ieri la Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà ha approvato un documento “di dura critica del decreto legge sicurezza, che rischia di aggravare la situazione di sovraffollamento nelle carceri e di alimentare tensioni tra i detenuti e gli operatori”. Nel corso dell’assemblea, il Portavoce della Conferenza, il Garante della Campania, Samuele Ciambriello, ha comunicato di aver inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere un incontro, per poter riferire le preoccupazioni e le proposte dei Garanti territoriali.
Ma l’appuntamento più importante sarà il 31 maggio nella capitale quando ci sarà una grande manifestazione nazionale, organizzata dalla rete No Ddl Sicurezza insieme a tutte le realtà che in questi mesi hanno criticato il provvedimento che porta la firma di Meloni, Piantedosi, Nordio, Crosetto, Giorgetti. Tra queste anche tutti i giuspubblicisti autori dell’appello “Per una sicurezza democratica”. Secondo i docenti di moltissime università italiane il decreto sicurezza “viola le prerogative costituzionali garantite al Parlamento e, nel merito, punta a reprimere il dissenso e comprime alcuni diritti fondamentali, tassello fondamentale in qualunque democrazia”. L’appello, che ha superato le 8000 sottoscrizioni, si può firmare sul sito di Articolo 21.