Il 25 aprile
Che cosa rappresentano il 25 aprile e la Resistenza: quando raccontai la Liberazione ai combattenti del Nicaragua
Dedico queste parole a tutti coloro che nel mondo lottano e resistono al fascismo, prima di tutto all’eroica resistenza palestinese, poi a chi qui da noi, malgrado come e più di un tempo fischi il vento e infuri la bufera continuano a lottare e a resistere
Politica - di Lello Valitutti

Il venticinque aprile mi commuove sempre, il ricordo di quelli e quelle che hanno lottato, rischiato, sono stati torturati e sono morti mi commuove. Non era un esercito regolare, nel quale sei obbligato a combattere se non vuoi essere fucilato. erano brigate di uomini liberi e di donne libere che volontariamente lottavano e rischiavano tutto per degli ideali di giustizia, uguaglianza e libertà.
Non sono così ingenuo da ignorare i giochi politici e di potere che sono esistiti all’interno della Resistenza, ma di questo non voglio parlare. Mi commuovo al pensiero delle tantissime persone belle, oneste, coraggiose e molte volte eroiche che hanno lottato per i nostri ideali. Niente e nessuno potrà mai oscurare o sminuire lo straordinario valore di questi autentici figli e figlie del nostro popolo. Da bambino, ignorante di politica, partecipavo a Milano ai cortei del 25 aprile e mi piaceva, mi trovavo bene. Solo dopo ho capito il motivo: era bello essere in mezzo a lavoratori e lavoratrici, tra poveri che non si vergognavano, al contrario erano fieri, molto orgogliosi di quello che erano, coscienti di aver lottato e vinto per la costruzione di un mondo migliore per loro e per tutti. Allora era ancora possibile sperare che la Resistenza non sarebbe stata tradita. C’era in mezzo al popolo quell’aria nuova che Orwell descrive nella Barcellona anarchica.
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Il 25 aprile del Nicaragua invece cade il 19 di luglio. Nel 1982 in quei giorni ero in missione alla frontiera con Costarica con un battaglione di riserva, formato da volontari del popolo, tutte persone molto povere, semplici, umili. Una sera intorno a un fuoco, sperduti in mezzo al nulla ho raccontato della Resistenza italiana.
Di quella storica e di quella attuale che resisteva e lottava nelle città e nelle galere, i combattenti nicàraguensi hanno capito e applaudito con calore i loro fratelli e sorelle italiani, ancora una volta ho sentito la straordinaria forza che nasce dalla gente più umile quando lotta orgogliosa per i nostri ideali di giustizia, uguaglianza e libertà.
Dedico queste parole a tutti coloro che nel mondo lottano e resistono al fascismo, prima di tutto all’eroica resistenza palestinese, poi a chi qui da noi, malgrado come e più di un tempo fischi il vento e infuri la bufera continuano a lottare e a resistere, in particolare a chi resiste nelle carceri dove ci sono compagni che da decadi ci insegnano il vero significato della parola resistenza e a tutti quelli e quelle che non accettano alcuna forma di discriminazione e di razzismo.
*Anarchico