La ricorrenza

Liberazione dal nazifascismo, perché si celebra il 25 aprile in Italia: la festa “divisiva”, le manifestazioni con “sobrietà”

La festa più discussa e dibattuta che dovrebbe essere quella più celebrata e condivisa, quest'anno "con sobrietà" secondo il governo Meloni. L'80esimo anniversario

News - di Redazione Web

25 Aprile 2025 alle 11:32

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©Publifoto/Lapresse 25-04-1945 Milano Italia Interni Guerra di Liberazione Nazi-Fascista. Nella foto : Festeggiamenti per la liberazione in Piazza Castello.
©Publifoto/Lapresse 25-04-1945 Milano Italia Interni Guerra di Liberazione Nazi-Fascista. Nella foto : Festeggiamenti per la liberazione in Piazza Castello.

Anche quest’anno motivo di divisione, di dibattito e rissa, altro che di unità. 25 aprile, Festa della Liberazione in Italia dal nazifascismo che insanguinò l’Europa e oltre durante la II Guerra Mondiale, resta la festa più divisiva del calendario. Ancor più divisiva se il governo di centrodestra invita a celebrazioni “sobrie”, per via del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. È un giorno “rosso” sul calendario, festivo come il primo maggio, festa dei lavoratori, o il 2 giugno, la festa della Repubblica.

La data è stata scelta il 22 aprile del 1946, tramite decreto del governo italiano provvisorio, il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia. Perché il 25 aprile? Perché il 25 aprile del 1945 cominciò la ritirata dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò da Milano e Torino. E il duce del fascismo, Benito Mussolini lasciò Milano per andare a Como. La data venne fissata definitivamente con la legge n. 269 del maggio 1949.

Anche altri Paesi festeggiano la Liberazione dal nazifascismo, ovvero la fine dell’occupazione straniera durante la II Guerra Mondiale. Paesi Bassi e Danimarca la festeggiano il 5 maggio, la Norvegia l’8 maggio, la Romania il 23 agosto. L’Etiopia festeggia il 5 maggio la fine dell’occupazione italiana, che terminò nel 1941. Gli alleati arrivarono a Milano soltanto il primo maggio, una grande manifestazione di celebrazione si tenne a Milano il 28 aprile.

I partigiani avevano preparato un piano per la Liberazione delle città di Milano e Torino. Partito Comunista e CLNAI (Commitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) diffusero direttive e istruzioni per le insurrezioni in diversi centri. Il 24 aprile gli alleati superarono il Po e i nazifascisti cominciarono a ritirarsi. Il partigiano Sandro Pertini, futuro Presidente della Repubblica, proclamò uno sciopero dalla radio Milano Libera. Quest’anno ricorre l’80esimo anniversario della Liberazione. E anche quest’anno, per via della nostalgia del fascismo mai completamente sopita in Italia, la festa è diventata divisiva quando dovrebbe essere quella più condivisa da tutta la popolazione.

“Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana. La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”, le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Oggi rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

25 Aprile 2025

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