Torino

Aggressioni ai sanitari, punta la pistola alla nuca del medico del 118: “Salva mia madre o ti ammazzo”

L'ambulanza intervenuta in casa per il malore alla donna, di 83 anni. Tutta la scena vista dall'infermiere mentre il medico rianimava la paziente

Cronaca - di Redazione Web

1 Aprile 2025 alle 16:37

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Foto LaPresse 11-12-2022 Torino, Italia – Cronaca – Trapianto al Regina Margherita di Fegato cuore per una paziente di cinque anni. Nella foto: alcuni medici nel reparto December 11, 2022 Turin Italy – News – Heart liver transplant at Regina Margherita for a five-year-old patient. In the photo: some doctors in the Department
Foto LaPresse 11-12-2022 Torino, Italia – Cronaca – Trapianto al Regina Margherita di Fegato cuore per una paziente di cinque anni. Nella foto: alcuni medici nel reparto December 11, 2022 Turin Italy – News – Heart liver transplant at Regina Margherita for a five-year-old patient. In the photo: some doctors in the Department

Gli hanno puntato una pistola dietro la testa. “Se non salvi mia madre ti ammazzo”, la minaccia dell’uomo al medico del 118 intervenuto in ambulanza al quarto piano delle case popolari di corso Grosseto a Torino. È l’ennesimo caso di aggressione al personale sanitario che ha spinto il governo negli ultimi mesi a stringere ulteriormente le maglie di misure e norme, è stato riportato dal quotidiano La Stampa.

La donna sofferente al cuore ha 83 anni. Quando l’equipe è arrivata in casa l’hanno trovata riversa sul divano. Il figlio della donna ha cominciato subito a minacciare i sanitari. Quando il medico era di spalle ha estratto la pistola e l’ha puntata alla nuca dell’operatore sanitario. La scena è stata vista dall’infermiere che terrorizzato non ha aperto bocca.

Il medico si è applicato per rianimare la donna nonostante la pistola puntata a pochi centimetri dalla nuca. L’83enne è stata trasportata al Maria Vittoria con l’ausilio di un altro equipaggio del 118. “Dottore, mentre lei era di spalle, avevate una pistola alla nuca”, la rivelazione dell’infermiere al medico una volta in ambulanza. Il figlio della donna ha nascosto la pistola nei pantaloni quando sono arrivati i carabinieri.

L’episodio è stato denunciato dal sindacato degli infermieri Nursind. “Un equipaggio del sistema di emergenza territoriale, impegnato nel tentativo di rianimare una donna è stato minacciato con armi da fuoco dai famigliari, l’intervento dei carabinieri, giunti con quattro pattuglie ha consentito di evitare il peggio. L’episodio è emerso solo alcuni giorni dopo grazie alle voci circolanti tra gli addetti ai lavori, mentre il personale intervenuto non ha segnalato nulla”.

Arresto in flagranza di reato, anche differito entro 48 ore, per chiunque aggredirà medici e infermieri. Lo ha annunciato lo scorso settembre il ministro della Salute Orazio Schillaci. La decisione è stata annunciata dopo una riunione con il sottosegretario Marcello Gemmato e con tutti gli Ordini professionali sanitari sul tema delle aggressioni ai sanitari. Ed è stata presa dopo giorni di aggressioni. Stando ai dati dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, nel 2023 ci sono state circa 16mila aggressioni.

“Noi siamo intervenuti da subito su questo che è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno – ha dichiarato il ministro – nel decreto Bollette abbiamo aumentato le pene per chi commette violenze e abbiamo anche istituito la procedibilità d’ufficio, ma questo non è più sufficiente. Ieri pomeriggio ne ho parlato anche con il ministro Nordio: in questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile è quello di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato anche differita”.

1 Aprile 2025

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