Il caso a Sesto San Giovanni

Si uccide con la pistola del padre a 21 anni: aveva raccontato su TikTok la sua transizione di genere, si indaga per istigazione

Alexandra, all'anagrafe Davide Garufi, ritrovata morta nella sua casa alle porte di Milano. L'odio online, il dolore per la morte della sorella, l'ipotesi di reato

Cronaca - di Redazione Web

24 Marzo 2025 alle 11:49

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FOTO DA TIKTOK
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Si indaga a partire dagli insulti apparsi sui social, sulla presunta implicazione di terze persone nella morte di Alexandra, all’anagrafe Davide Garufi, la 21enne che su TikTok raccontava il suo percorso di transizione di genere. È stata trovata morta mercoledì scorso nel suo appartamento di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, si è tolta la vita. Si indaga sul caso con i carabinieri che hanno inviato un’informativa alla Procura di Monza, che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.

Garufi aveva raccontato negli ultimi anni il suo percorso di transizione tramite i social. Un momento di stravolgimento ed evoluzione che aveva contemplato anche tensioni familiari, difficoltà post-adolescenziali e l’odio online purtroppo frequente in questi casi. Al cambiamento si era aggiunto anche il dolore per la morte, poco tempo fa, della sorella. La morte nella notte tra mercoledì e giovedì, un colpo esploso dalla pistola del padre, guardia giurata.

Nessun biglietto, nessuna spiegazione. Secondo una vicina di casa, confidente della 21enne, Garufi avrebbe vissuto un malessere profondo per gli insulti omofobi ricevuti sui social stando a quanto riportato dal Corriere della Sera Torino. I carabinieri, che hanno compiuto sopralluoghi sul posto, non hanno sollevato dubbi sulla dinamica della morte. Sequestrato il telefonino. Al momento, dalle indagini, non sarebbe emerso alcun dato rilevante.

La notizia della morte ha suscitato un’ondata di sdegno e solidarietà nella comunità LGBTQ+. Sinistra Italiana ha espresso “dolore e rabbia” in un comunicato descrivendo Garufi “vittima di bullismo transfobico” e la sua morte “frutto della cultura tradizionale, che trova sostegno nei movimenti anti-scelta e nella destra intollerante”. Per il delegato ai Diritti della segreteria di Sinistra Italiana Milano Daniele Durante, non si tratta di suicidio ma di “un omicidio che ha dei responsabili: la nostra società ‘tradizionale’ ed egoista, che non comprende l’impatto devastante del bullismo online su chi è già in un percorso complesso di autodeterminazione, e la cultura che esprimono i movimenti anti-scelta come Pro Vita e Family Day e la destra intollerante che nega l’esistenza di queste persone, umiliandole fino a costringerle a trovare la morte”.

24 Marzo 2025

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