Nelle sale il 7 novembre

“Il ragazzo dai pantaloni rosa”: la vera storia di Andrea Spezzacatena, il 15enne che si tolse la vita perché vittima di bullismo e omofobia

Nel 2012 questo tragico evento fece molta notizia, perché era uno dei primi casi di suicidio per cyberbullismo. Una pellicola struggente, interpretata da un’intensa Claudia Pandolfi e da un bravissimo Samuele Carrino

Cinema - di Chiara Nicoletti

28 Ottobre 2024 alle 12:51

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AP Photo/Andrew Medichini – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Andrew Medichini – Associated Press/LaPresse

La stampa cinematografica è talmente abituata a proiezioni per addetti ai lavori che è spesso facile dimenticare come cambi la percezione di un film se visto con il pubblico. È ciò che è successo all’anteprima de Il ragazzo dai pantaloni rosa, diretto da Margherita Ferri e prodotto da Eagle Pictures e Weekend Films con la sceneggiatura di Roberto Proia. Presentato alla 22esima edizione di Alice nella Città, alla Festa del Cinema di Roma, il film, che uscirà nelle sale il 7 novembre, ha generato coinvolgimento e commozione da parte dei giovani adulti presenti in sala. È facile immaginare il perché. Il ragazzo dai pantaloni rosa si ispira infatti alla storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena, che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo aver subito atti di bullismo e cyberbullismo da parte dei compagni di scuola.

Parte da questo avvenimento lo sceneggiatore e produttore Roberto Proia per raccontare la spinta motrice del film: «Nel 2012, quando Andrea Spezzacatena si tolse la vita, fu il primo caso in Italia e fece grande notizia. Oggi continuano a verificarsi tragedie simili ma nessuno ne parla più. Con questo film avevamo voglia di gettare un faro su questo fenomeno e rendere onore ad un caduto in questa battaglia. Sono sicuro che molti dei ragazzi qui oggi si stanno battendo tuttora e speriamo di esser riusciti nel nostro intento». Il punto di riferimento per il film e la sua scrittura è stato il contributo di Teresa Manes, sullo schermo interpretata da Claudia Pandolfi, che da quel dolore immenso è partita a battersi affinché non ci fossero altri casi come quello del suo Andrea.

Per il suo lavoro di prevenzione e lotta al bullismo, Manes ha ricevuto la nomina di Cavaliere dal presidente Mattarella. «Sull’approccio a questa storia – aggiunge la regista Ferri – è stato fondamentale l’incontro con Teresa Manes. Alla domanda su cosa si aspettasse, lei ha risposto: “vorrei che faceste un film pieno di vita come era Andrea”. Abbiamo fatto dunque un film che celebrasse la vita di questo ragazzo. Con la troupe, spesso, ci siamo dimenticati del finale del film e il coinvolgimento emotivo è stato sentito da tutti, come se Andrea fosse ancora qui». Giovane, dolce, emozionato e lucido è il protagonista Samuele Carrino, consapevole del suo compito: «Ai bulli il film deve comunicare che le loro azioni e le parole possono uccidere. Alle persone che vengono bullizzate deve insegnare che le loro parole li possono salvare».

Nel cast del film, oltre a Pandolfi e Carrino, anche Corrado Fortuna, padre di Andrea, Sara Ciocca, nel ruolo della migliore amica e Andrea Arru, già visto in Di4ri, a cui è andato l’ingrato compito di interpretare il bullo. «Ho un personaggio scomodo» – conferma. «Ho sentito tanta responsabilità sulle spalle. Sentire parlare di questa esperienza e di bullismo non più come qualcosa di cui vergognarsi ma come un fenomeno da combattere tutti insieme, è fantastico. Se questo film aiuterà tutti voi a fare ciò, mi renderete il più orgoglioso di questo mondo».
Il ragazzo dai pantaloni rosa è anche un film sul grande amore tra una madre e un figlio, e Claudia Pandolfi lo riafferma con forza: «difficile parlare di questo film ma facile farlo. Teresa è gioiosa ed empatica con Andrea, hanno un rapporto felice. È stato complesso dimenticarmi di tutto il resto. Dal punto di vista emotivo, come madre e come donna, impossibile da gestire, c’era una corda emotiva che veniva toccata continuamente, un dolore continuo e un continuo tentativo di controllarlo, fino all’ultima scena, dove ho semplicemente tolto un tappo e ho lasciato andare l’emotività».

Le lacrime di mamma Teresa Manes/Claudia Pandolfi, che saluta definitivamente suo figlio, sono accompagnate dal brano Canta ancora, scritto da Arisa per il film. La cantautrice, felice del contributo dato, confessa: «mi sono cibata, nella vita, di canzoni che per me hanno fatto la differenza e dato una direzione. Per me l’arte deve avere un valore di scolarizzazione, di cambiamento rispetto a quello che sta andando male nella società. Spero che la canzone sia solo un mezzo attraverso il quale viene sottolineato il messaggio di speranza che c’è». Prima della sua uscita il 7 novembre, per tre giorni, nelle mattine del 4, 5 e 6 novembre, i ragazzi delle scuole potranno vedere in anteprima Il ragazzo dai pantaloni rosa.

28 Ottobre 2024

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