La storia di Andrea Spezzacatena

Quel film è “negativo” per i figli: rivolta dei genitori, ma “Il ragazzo dai pantaloni rosa” denuncia bullismo e omofobia

A Treviso la sospensione della proiezione. Il sindaco: "Persa un’occasione di approfondire e conoscere meglio temi che sono vere piaghe della nostra società". Alla Festa del cinema a Roma commenti e insulti omofobi

Cronaca - di Redazione Web

28 Ottobre 2024 alle 12:52

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SCREENSHOT DA YOUTUBE (EAGLE PICTURES)
SCREENSHOT DA YOUTUBE (EAGLE PICTURES)

Quel film è inadatto a ragazzi, studenti, giovanissimi. Anche se denuncia bullismo, omofobia, discriminazione, abusi e violenze psicologiche e fisiche che hanno portato alla morte di un 15enne. Per i genitori di una scuola media di Treviso Il ragazzo dai pantaloni rosa, che racconta la storia di Andrea Spezzacatena, studente del liceo Cavour di Roma, che si tolse la vita nel novembre 2012 dopo aver subito una serie di atti di bullismo e cyberbullismo, quel film potrebbe avere influenze negative sui loro figli.

Il film è stato appena presentato alla Festa del Cinema di Roma, è tratto dal romanzo autobiografico di Teresa Manes, madre di Spezzacatena, che ha ricevuto la nomina a Cavaliere dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il suo impegno contro il bullismo. Il protagonista è interpretato da Samuele Carrino, il film è diretto da Margherita Ferri e prodotto da Eagle Pictures e Weekend Films con la sceneggiatura di Roberto Proia. Uscirà nelle sale il 7 novembre. Previste delle proiezioni in anteprima nelle scuole, il 4, il 5 e il 6 novembre.

Gli insulti alla Festa del Cinema di Roma

Anche alla Festa del Cinema di Roma, in realtà, ragazzi e giovanissimi in platea si erano lasciati andare a una serie di uscite omofobiche. Quando il film era stato proiettato lo scorso 24 ottobre, la stessa Teresa Manes aveva denunciato sui social. “Un gruppo di studenti, accompagnati (e sottolineo accompagnati) alla proiezione del film #IlRagazzoDaiPantaloniRosa, ha pensato male di disturbarne la visione, lanciando dalle poltrone su cui si erano accomodati parole pesanti come macigni. *Froxio, *Ma quando s’ammaxxa, *Gay di mxxxa sono solo alcuni degli insulti rivolti a mio figlio. Ancora oggi, 12 anni dopo. Ancora oggi, anche se morto”.

L’episodio aveva indignato anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara aveva chiesto all’Ufficio scolastico regionale di “attivarsi per individuare i responsabili degli atti di volgare inciviltà avvenuti giovedì in platea. Voglio incontrarli e guardarli negli occhi. Mi auguro ci siano da parte delle scuole sanzioni severe nei loro confronti. Mi chiedo come sia possibile questa disumanità, il non avere neanche la compassione di sentire il dolore dell’altro, il dolore di una madre, il dolore di quel povero ragazzo”.

Lo stop dei genitori a “Il ragazzo dai pantaloni rosa” a Treviso

Per i genitori dei ragazzi della scuola media di Treviso il film potrebbe avere influssi “negativi” sui loro figli. La proiezione era prevista il 4 novembre, l’istituto aveva già prenotato i posti per gli studenti. Alcune famiglie hanno chiesto alla dirigente di evitare la partecipazione dei ragazzi. La preside della scuola ha accolto la richiesta, pur precisando che la proiezione è stata solo temporaneamente sospesa.

Di avviso diverso il sindaco di Treviso, Mario Conte, della Lega, per il quale è stata “persa un’occasione di approfondire e conoscere meglio temi che sono vere piaghe della nostra società”. “Evitare di confrontarsi su questi argomenti – ha affermato Conte – non credo sia la soluzione. Omofobia, depressione, suicidi sono, ahimè, molto attuali nella società. Dispiace quello che è successo a Treviso, ma preoccupano anche le reazioni omofobe di Roma: due situazioni che devono far riflettere tutta la nostra comunità”.

28 Ottobre 2024

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