Il patto presentato da Washington
Il piano di Gedda: cosa prevede la tregua tra Russia e Ucraina
Nonostante massicci raid Kiev accetta il patto presentato da Washington. Ora gli Stati Uniti gireranno la stessa proposta di accordo a Mosca
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

I colloqui con la delegazione ucraina “stanno facendo progressi”. Lo ha detto alla Cnn il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Mike Waltz, intercettato insieme a Marc Rubio nella hall dell’hotel Ritz-Carlton di Gedda, in Arabia Saudita, dove sono in corso colloqui tra funzionari statunitensi e ucraini. Rubio e Waltz sono poi entrati in ascensore mentre la riunione è giunta ormai alla quarta ora.
L’Ucraina ripete di volere la pace e di essere pronta a negoziare per la fine della guerra innescata dall’invasione russa su vasta scala, avviata il 24 febbraio di tre anni fa. “Siamo pronti a fare di tutto per arrivare alla pace”, ha detto Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando con i giornalisti poco prima dell’avvio dei colloqui in Arabia Saudita con la delegazione degli Stati Uniti. “Difendendo gli interessi dell’Ucraina e con una visione chiara per la fine della guerra, lavoreremo con efficacia con i nostri partner americani”, aveva scritto Yermak sui social poco prima dell’avvio dei colloqui. Della delegazione ucraina fanno parte anche il ministro degli Esteri, Andriy Sybiha, e il ministro della Difesa, Rustem Umerov. Il presidente Usa ha già detto di aspettarsi «buoni risultati» dai colloqui di Riad, evocando una possibile revoca dello stop alle informazioni di intelligence: «Ci siamo quasi», ha dichiarato Trump, ma l’Ucraina deve mostrarsi «seria» nelle trattative di pace perché «non ha le carte», ha insistito, ripetendo la frase pronunciata a muso duro a Zelensky nel fallimentare incontro di Washington.
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Le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina hanno discusso ieri mattina a Gedda dell’accordo sullo sfruttamento delle risorse minerali ucraine e della proposta per una tregua parziale, vale a dire negli attacchi da aria e mare, rendono noto fonti ucraine. Il primo round dei negoziati è durato quattro ore. Dopo una pausa, le parti si sono riunite nuovamente. È improbabile che gli Stati Uniti prendano in considerazione qualsiasi richiesta ucraina di riportare i confini alla loro posizione pre-conflitto, ha riferito Sky News mentre è in corso l’incontro tra la delegazione Usa e quella ucraina in Arabia Saudita. I funzionari degli Stati Uniti hanno detto privatamente al corrispondente di Sky News che “non vogliono sentire” alcuna richiesta dall’Ucraina di riportare i confini del paese alla posizione del 2014 o del 2022. A febbraio, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth ha definito irrealistica l’idea di tornare ai confini dell’Ucraina.
Dal tavolo della diplomazia al campo di battaglia. Russia ha abbattuto 337 droni ucraini in diverse regioni durante la notte di lunedì, tra cui 91 attorno a Mosca, ha affermato il ministero della Difesa in una dichiarazione ieri mattina. Altri 126 droni sono stati abbattuti nella regione di Kursk al confine con l’Ucraina. Il massiccio raid di droni ucraini dell’altra notte su Mosca e sulla regione di Mosca – il bilancio è salito a tre morti – potrebbe compromettere i contatti con l’Ucraina: lo ha detto all’agenzia RIA Novosti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Non ci sono ancora trattative in corso… Ma il fatto che la tendenza emergente possa essere notevolmente rovinata è vero”, ha affermato Peskov, rispondendo alla domanda dell’agenzia se il Cremlino consideri l’attacco ucraino un tentativo di Kiev di interrompere i colloqui di pace.
Le forze ucraine stanno effettuando una ritirata generale dalla regione russa del Kursk, occupata dal 6 agosto scorso. Sui siti militari e sui social ucraini crescono le notizie del massiccio ridispiegamento verso il settore ucraino della regione di Sumy al confine internazionale. Anche i siti russi riportano l’avanzata delle loro truppe nei villaggi di Kazhachya Loban e Libedkyeva. Sempre sui social russi sono postate immagini dal centro della città principale della regione, Sudzha. Tutto lascia credere che si tratti di una operazione pianificata dallo stato maggiore ucraino per evitare l’accerchiamento delle sue truppe. Negli ultimi giorni unità speciali russe erano riuscite a tagliare gran parte dei collegamenti tra le truppe avanzate ucraine in Russia e le retrovie. Solo a Bruxelles si pensa che con la forza Kiev possa trattare da una posizione di forza.