La posizione Usa
Ucraina, Trump (via Hegseth) scarica Zelensky: “Irrealistico per Kiev tornare ai confini del 2014 o nella Nato”
Esteri - di Redazione

Da Washington continuano ad arrivare segnali non incoraggianti per Volodymyr Zelensky. Il presidente dell’Ucraina col ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump ha visto un repentino cambio di strategia degli Stati Uniti sul conflitto e sul sostegno militare, economico e politico alle istanze di Kiev.
La linea Trump, col tycoon che senza mezzi termini ha chiaramente fatto capire che l’appoggio all’Ucraina non è una questione di “difesa della libertà” ma ormai meramente economico, con la richiesta-obbligo di ottenere da Kiev “500 miliardi in terre rare” come risarcimento per i quasi tre anni di appoggio economico-militare al Paese, viene confermata oggi dal suo discusso segretario alla Difesa Pete Hegseth.
Aprendo la riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina, tenutosi nella sede Nato di Bruxelles e presieduto dalla Gran Bretagna, il capo del Pentagono ha chiaramente spiegato che l’ingresso di Kiev nella Nato non è un risultato “realistico”. Ma soprattutto Hegseth ha sottolineato che il conflitto tra Ucraine e Russia è “a un momento critico” e “deve finire”. Il segretario alla Difesa Usa ha poi aggiunto che, seppure a Washington il desiderio è quello di “un’Ucraina sovrana e prospera”, allo stesso tempo “riportarla ai confini precedenti al 2014 è irrealistico“.
“Perseguire questo obiettivo illusorio non farà altro che prolungare la guerra e causare ulteriori sofferenze – ha detto Hegseth ai suoi colleghi ministri della Difesa del blocco Nato -. Il presidente Trump è stato chiaro con il popolo americano e con molti dei vostri leader sul fatto che fermare i combattimenti e raggiungere una pace duratura è una priorità assoluta. Ha intenzione di porre fine a questa guerra attraverso la diplomazia, portando sia la Russia che l’Ucraina al tavolo delle trattative, e il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aiuterà a raggiungere questo obiettivo”, ha aggiunto il capo del Pentagono.
Non a caso Hegseth ha rimarcato che nel futuro prossimo per l’Ucraina dovranno esserci “robuste garanzie di sicurezza” per impedire lo scoppio di un nuovo conflitto, assicurate da “truppe europee e non europee”: “se ci sarà una missione di peacekeeping non deve essere una missione Nato e non ci deve essere la copertura dell’articolo 5“, ha aggiunto il capo del Pentagono escludendo la presenza di truppe Usa nel Paese.
Il fedelissimo di Trump, ex commentatore dell’amata tv via cavo Fox News, ha poi lanciato evidenti segnali agli alleati europei: gli Stati Uniti nei prossimi quattro anni avranno altre priorità e dunque l’Ucraina ed in generale il confine est dell’Unione sarà un affare di Bruxelles. Gli Stati Uniti, ha spiegato infatti Hegseth, avranno come priorità in futuro l’Indopacifico” e l’Europa dovrà “assumersi la responsabilità della difesa convenzionale”, ha detto il segretario alla Difesa ai suoi colleghi, ricordando come a Washington “non tollerano più squilibri” negli investimenti sulla Nato.