Trionfatore alla primarie
Chi è Mark Carney, nuovo primo ministro canadese e candidato dei Liberali: la sfida a Trump e ai suoi dazi

Come ampiamente previsto, Mark Carney ha vinto senza particolari ostacoli le primarie del Partito Liberale in Canada. Di conseguenza Carney succederà automaticamente all’attuale primo ministro del Paese, Justin Trudeau, che da mesi aveva perso prima l’appoggio degli alleati del Nuovo Partito Democratico canadese (NDP) e poi quello del suo stesso partito, con una ampia fetta dei Liberali che ne aveva chiesto le dimissioni, avvenute poi lo scorso gennaio al culmine di una lunga crisi di consenso personale e del partito.
Chi è Carney
Mark Carney, 59 anni, sarà dunque premier e candidato primo ministro dei Liberati alle prossime elezioni, che si terranno in primavera. Alle primarie erano ammesse al voto circa 400mila persone iscritte ai Liberali: Carney ha vinto con l’85,9% dei voti su 150mila votanti.
Carney ha un lungo passato da economista e banchiere: dal 2008 al 2013 è stato l’ottavo governatore della banca centrale canadese, e dal 2013 al 2020 ha coperto il ruolo di Governatore della Banca d’Inghilterra. Dal 2011 al 2018 è stato Presidente del Consiglio per la stabilità finanziaria del G20.
Prima degli incarichi pubblici aveva lavorato per 13 anni nella nota banca d’affari Goldman Sachs tra le sedi di Toronto, New York, Londra e Tokyo, assumendo incarichi progressivamente sempre più importanti, quali co-responsabile del rischio sovrano, Executive Director, Responsabile mercati obbligazionari emergenti, fino a ricoprire il ruolo di Managing Director.
Carney era il grande favorito alle primarie del partito: l’unica vera sfidante era l’ex ministra delle Finanze Chrystia Freeland, che lo scorso dicembre si era dimessa dal governo Trudeau poco prima della presentazione dei risultati economici dell’ultimo periodo, che avevano evidenziato un deficit di bilancio molto più alto del previsto.
Carney, il Canada e Trump
La vittoria alle primarie di Carney arriva in un periodo in cui i rapporti tra il Canada e il suo vicino e storico alleato, gli Stati Uniti, sono ai minimi termini. Colpa della guerra commerciale avviata da Donald Trump, a suon di dazi fino al 25% per alcuni settori e merci.
Trump che ha più volte sbeffeggiato il Canada e il suo primo ministro uscente Trudeau, definito ironicamente “governatore” in riferimento alle provocazioni del presidente Usa sulla volontà di fare del Canada il “51esimo stato statunitense”.
L’effetto paradossale della “guerra” di Trump contro il Canada è che il Partito Liberale, che per mesi era crollato nei sondaggi assieme al suo leader Trudeau, sta vertiginosamente rimontando contro il Partito Conservatore di Pierre Poilievre, che sembrava lanciato verso una facile vittoria elettorale.
I Liberali hanno avuto gioco facile nell’accostare Poilievre a Trump: i due hanno uno stile comunicativo simile e condividono addirittura lo stesso slogan, ovvero “Canada First”, che sembra una copia dell’”America First” del tycoon.