Scontro a Washington sui tagli
Trump, la Corte Suprema (conservatrice) unica opposizione: i guidici bocciano la Casa Bianca sul blocco dei fondi Usaid

Per il momento l’unica opposizione all’amministrazione Trump, in carica dal 20 gennaio scorso, è quella dei giudici. La Corte Suprema degli Stati Uniti, che vanta al suo interno una netta maggioranza di giudici di nomina conservatrice, ben sei contro i soli tre espressione del mondo liberal, di cui tre nominati da Trump durante la sua prima amministrazione (Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett), ha respinto il piano della Casa Bianca di smantellare Usaid, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale finita nel mirino del presidente e del suo braccio destro Elon Musk.
Con una maggioranza di cinque voti a favore e quattro contrari la Suprema Corte ha infatti stabilito che devono essere riavviati i due miliardi di dollari di pagamenti dovuti agli appaltatori che hanno già completato il loro lavoro.
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La causa finita sul tavolo della Corte era nata dal ricorso presentato da due appaltatori di Usaid, l’AIDS Vaccine Advocacy Coalition e il Global Health Council: entrambi si erano rivolti ai tribunali per contestare il taglio imposto dall’amministrazione Trump. Ottenuta una prima vittoria grazie all’ordinanza temporanea per ripristinare i due miliardi di pagamenti firmata dal giudice federale, Amir Ali, nominato da Biden, l’amministrazione Trump si era rivolta alla Corte Suprema per vedere respinta l’ordinanza del tribunale di prima istanza.
Una sconfitta che potrebbe fare “giurisprudenza”, ovvero orientare le prossime decisioni in merito ad eventuali ricorsi contro i tagli che Trump vuole imporre ad agenzie e dipartimenti federali. Ma Usaid è quella più interessata dalla guerra del duo Musk-Trump, che d’altra parte l’hanno definita come un covo di “pazzi estremisti di estrema sinistra” dove impazzano le spese pazze per sostenere “politiche di estrema sinistra in giro per il mondo”, con la Casa Bianca che punta a un taglio complessivo del suo budget del 92 per cento, portandola praticamente all’azzeramento.
L’agenzia Usaid è nata nel 1961 durante l’amministrazione di John Fitzgerald Kennedy. L’obiettivo era quello di unificare i vari programmi di aiuti esteri portati avanti dagli Stati Uniti, dal piano Marshall rivolto all’Europa nel secondo dopoguerra a tutte le altre iniziative umanitarie finanziate da Washington e che costituivano il “soft power” statunitense. Negli ultimi decenni l’impegno di Usaid, che oggi ha oltre 10mila collaboratori a libro paga, è stato rivolto in particolare sul finanziamento di programmi sanitari, con particolare riguardo nei confronti di HIV e AIDS.