La lettera e le accuse
Il papà dei piccoli Bibas contro Netanyahu: “Il governo non si è assunto la responsabilità”
Netanyahu non ha risposto alle domande di Bibas, ha solo detto che la guerra andrà avanti finché Israele non avrà raggiunto i suoi obiettivi militari.
Esteri - di Redazione Web

Yarden Bibas è un simbolo del 7 ottobre per Israele. È stato ostaggio. È uscito vivo dai sotterranei di Gaza. Ma ha perso i suoi due bambini e la madre dei due bambini. La sua storia ha commosso il mondo.
Ieri ha scritto una lettera durissima al governo israeliano: “Signor primo ministro, voi non vi siete assunti la responsabilità. Così tanti cittadini chiedono perdono, così pochi politici chiedono perdono. Così tanti cittadini e combattenti si assumono la responsabilità, così pochi membri del governo si assumono la responsabilità. L’83 per cento dei cittadini israeliani chiede una commissione d’inchiesta statale assieme a 1500 famiglie del consiglio di ottobre. Me compreso”. Questa breve lettera è stata letta alla Knesset, cioè al Parlamento di Israele, dal deputato di “Unità nazionale” Chili Tropper. In una giornata di grande tensione.
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Moltissimi familiari delle vittime del 7 ottobre hanno tentato di entrare in Parlamento per assistere alla sessione nella quale avrebbe parlato Netanyahu. Sono stati respinti dalla polizia. Ci sono stati dei tafferugli. Alla fine alcuni di loro sono potuti entrare. Netanyahu nel suo discorso non ha tenuto conto delle proteste. Non ha risposto alle domande di Bibas, ha solo detto che la guerra andrà avanti finché Israele non avrà raggiunto i suoi obiettivi militari. Proprio ieri si è saputo che il segretario di Stato Americano Rubio ha scavalcato il Congresso con un provvedimento di emergenza e ha disposto l’invio di armi per 4 miliardi a Israele.