L'ira di Tel Aviv

Shiri Bibas, giallo sulla mancata restituzione del corpo da Hamas ad Israele: “Scambiato per errore”

Esteri - di Redazione

21 Febbraio 2025 alle 10:11

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Shiri Bibas, giallo sulla mancata restituzione del corpo da Hamas ad Israele: “Scambiato per errore”

Dov’è Shiri Bibas? Il corpo della 32enne israeliana rapita da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre 2023 non era tra quelli consegnati giovedì dal gruppo radicale palestinese durante l’ennesima “cerimonia horror” a favore di telecamere.

La storia della famiglia Bibas era diventata un simbolo per i cittadini israeliani dell’attacco compiuto da Hamas: la donna venne rapita dai miliziani islamici nel kibbutz di Nir Oz assieme ai figli Ariel e Kfir, di 4 anni e 9 mesi, e al marito Yarden, liberato vivo il 1° febbraio scorso.

Il rapimento di Bibas e dei suoi figli fu ripreso in un video, poi diffuso, in cui si vedeva la donna, all’epoca 32enne, mentre veniva portata via dal kibbutz in cui viveva con in braccio i figli. Una vicenda che aveva profondamente scosso l’opinione pubblica israeliana: le foto della famiglia Bibas erano costantemente presenti alle manifestazioni delle famiglie degli ostaggi, in cui si chiedeva al governo di Benjamin Netanyahu di accelerare i negoziati per favorire il rilascio dei rapiti.

Grazie agli accordi per il cessate il fuoco tra Hamas ed Israele, ormai in vigore da un mese, i corpi della famiglia Bibas e dell’attivista 80enne Oded Lifshitz sono stati restituiti giovedì allo stato ebraico. Sottoposti alle procedure di identificazione in Israele, l’esercito ha comunicato che il corpo di Shiri Bibas non c’era all’interno della bara: il cadavere, ha sottolineato l’IDF, n corrisponde nemmeno a un altro degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e al momento non si sa di chi sia.

Un caso che mette seriamente a rischio la tenuta degli accordi tra Hamas ed Israele, che d’altra parte ha denunciato come la mancata restituzione del corpo di Shiri Bibas costituisce una grave violazione del cessate il fuoco, chiedendo ad Hamas che il corpo venga immediatamente restituito assieme a tutti gli altri ostaggi, vivi e morti, ancora presenti nella Striscia di Gaza (la stima è di circa 60 persone, di cui la metà già morti).

Nella giornata di sabato 22 febbraio è prevista la restituzione di sei ostaggi vivi ad Israele, gli ultimi durante la prima fase del cessate il fuoco, in cambio di circa 600 detenuti palestinesi, in larga parte persone arrestate dopo il 7 ottobre 2023 e ancora in attesa di giudizio. Il gruppo radicale islamico ha annunciato anche i nomi dei sei ostaggi che verranno riconsegnati a Tel Aviv: si tratta di Tal Shoham, Omer Shem-Tov, Eliya Cohen, Omer Wenkert, Avera Mengistu e Hisham al-Sayed.

Le famiglie dei sei erano già state avvisate dalle autorità israeliane martedì. Al-Sayed e Mengistu sono prigionieri a Gaza da oltre un decennio, dopo essere entrati nella Striscia di loro spontanea volontà: gli altri sono stati rapiti il 7 ottobre 2023.

Hamas tramite un suo responsabile, Ismail al-Thawabteh, ha attribuito la mancata consegna della salma di Shiri Bibas ad un errore, uno scambio involontario. Il cadavere di Shiri era “apparentemente mischiato con altri corpi sotto le macerie”, ha detto al Times of Israel Thawabteh.

Il gruppo palestinese e il governo Netanyahu tra l’altro ancora oggi “litigano” sulle responsabilità della morte di Shiri, Ariel e Kfir Bibas: secondo Hamas i tre sono stati uccisi durante la prigionia da un bombardamento israeliano, per l’esercito israeliano i due figli di Shiri Bibas sarebbero stati uccisi da Hamas nel novembre 2023 durante la prigionia.

di: Redazione - 21 Febbraio 2025

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