Le lettere-allarme
Vogliono spedirlo in Romania e gli negano il permesso di sposarsi: il calvario di Ion Nicolae detenuto a rischio suicidio
Ha tentato di togliersi la vita lo scorso dicembre. È stato improvvisamente trasferito, lontano dai suoi affetti, dal carcere veronese di Montorio a quello romano di Rebibbia. È un recluso modello che ha iniziato un percorso di reinserimento sociale, eppure rischia di tornare in patria. Nella corrispondenza con la compagna ha più volte detto di volerla fare finita una volta per tutte. Adesso l'ultima doccia fredda: nonostante la documentazione pronta e ottenuta non senza fatica, l'autorità giudiziaria non gli ha concesso di uscire dal penitenziario per il suo matrimonio
Giustizia - di Andrea Aversa

AGGIORNAMENTO
Ion Nicolae e la compagna sono stati autorizzati a sposarsi nel carcere di Rebibbia dove l’uomo è detenuto. Quella di celebrare le nozze in un penitenziario, è la prassi più comune per i reclusi (ndr).
Chi è Ion Nicolae
Era tutto pronto. Il nulla osta era stato concesso e le pubblicazioni erano state fatte. Non senza fatica, ma grazie alla collaborazione del Sindaco e di tutto l’ ufficio stato civile del comune di Bovolone (località in provincia di Verona), la pratica per il matrimonio tra Ion Nicolae e la sua compagna era pronta ed è stata consegnata all’autorità giudiziaria. Eppure, la magistratura di sorveglianza non ha concesso al detenuto 52enne nato in Romania, il permesso di necessità. In pratica Nicolae non potrà uscire di prigione per sposarsi. Eppure, l’uomo è un recluso attenzionato rispetto al rischio suicidio. Ha già provato a togliersi la vita lo scorso dicembre, ingoiando quattro batterie. Le sue intenzioni le ha più volte scritte nelle lettere inviate alla compagna.
La storia di Ion Nicolae: il detenuto che lo Stato sta uccidendo
Eppure, quello di Nicolae è rimasto un calvario. Un’odissea culminata in un trasferimento improvviso, avvenuto agli inizi di dicembre 2024, dal carcere veronese di Montorio a quello romano di Rebibbia. Un trasferimento del quale i suoi avvocati, Francesco Spanò e Simone Bergamini, non sapevano nulla. Del quale non era a conoscenza neanche la sua compagna. Così, da un giorno all’altro, Nicolae è stato allontanato dai suoi affetti, dalla sua routine quotidiana. Eppure stiamo parlando di un detenuto ‘modello’. Il 52enne, infatti, si è sempre distinto per buona condotta e considerato che finirà di scontare la pena nel 2027, ha avuto accesso alle pene alternative in stato di semilibertà.
Il reinserimento sociale e il trasferimento improvviso da Montorio a Rebibbia
Nicolae ha iniziato un percorso di reinserimento sociale lavorando in una società sportiva. Ma questo non è bastato e ad oggi il detenuto rischia anche di essere rispedito in Romania. Un procedimento avviato dalla Procura di Verona e accettato dalle autorità giudiziarie rumene (nello specifico dal Tribunale di Costanza), il 30 marzo 2022 (poi notificata al 52nne il 16 aprile successivo) e rinnovata addirittura e in modo inspiegabile dopo due anni, il 16 ottobre 2024. Un mese dopo, il 19 novembre, c’è stata un’udienza alla quale hanno presenziato il detenuto e in videoconferenza le autorità giudiziarie rumene e un avvocato difensore rumeno. Dopo tre mesi, ad oggi, di questa procedura non si sa più nulla Nicolae, la sua compagna e i suoi legali sono all’oscuro di tutto.
Nessun permesso per il matrimonio ma lo mandano in Romania
Batosta dopo batosta, doccia fredda dopo doccia fredda, mentre Nicolae ha pensato che l’unica soluzione fosse quella del suicidio, quella di farla finita una volta e per sempre, la sua compagna e i suoi legali stanno continuando questa battaglia di giustizia. Una sfida per il rispetto dello stato di diritto, della legalità e dei diritti umani e civili, così come sancito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu), dalla Convenzione di New York e dall’Ordinamento Penitenziario. Il detenuto 52enne ha iniziato qui una nuova vita, ha iniziato un percorso di reinserimento sociale così come previsto dall’articolo 27 della Costituzione, ha conosciuto una donna italiana che avrebbe dovuto sposare. Perché sbatterlo in una cella rumena e condannarlo a morte certa? E perché il tutto sta avvenendo in modo silenzioso e poco trasparente?