Guerra in Medio Oriente
Altri 6 ostaggi israeliani liberati, altro show dell’orrore di Hamas: balla la seconda fase del cessate il fuoco
Gli ultimi della prima fase del cessate il fuoco. In cambio Israele libererà 620 prigionieri palestinesi
News - di Redazione Web

Altro show dell’orrore da parte di Hamas che ha rilasciato altri sei ostaggi israeliani tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza. In cambio Israele libererà nelle prossime ore 620 prigionieri palestinesi, che si aggiungeranno a quelli già liberati il 19 gennaio. È la prima fase dell’accordo del cessate il fuoco, quella che prevedeva la liberazione di 33 ostaggi in totale, che si chiuderà dopo 42 giorni.
A Rafah sono stati liberati Avera Mengistu, a Gaza da dieci anni, Tal Shoham, ostaggio dal 7 ottobre 2023 dopo gli attacchi nel sud di Israele. A Nuseirat sono stati rilasciati Omer Shem-Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert, tutti catturati durante il festival musicale Supernova attaccato il 7 ottobre 2023 dall’organizzazione islamista. Hisham al-Sayed, prigioniero da quasi un decennio, è stato rilasciato senza la cerimonia di Hamas.
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Quella che ha visto salire il resto degli ostaggi su un palco, con i miliziani di Hamas con il viso coperto e vestiti di nero, accompagnati alle auto della Croce Rossa che a sua volta hanno consegnato gli ostaggi all’esercito israeliano. Sia Avera Mengistu che Hisham al-Sayed sono affetti da problemi mentali. Omar Shem-Tov ha baciato il suo carceriere sul palco della cerimonia. Dei palestinesi che saranno liberati nelle prossime ore, cinquanta palestinesi sono condannati all’ergastolo, 60 hanno condanne lunghe, 41 erano stati nuovamente arrestati dopo la liberazione nel 2011 in uno scambio precedente, 445 incarcerati dopo il 7 ottobre senza esser stati sottoposti a processo.
La fase successiva prevede che Hamas dovrebbe rilasciare tutti gli altri ostaggi vivi nella Striscia, al momento 24, in cambio di altre centinaia di prigionieri palestinesi detenuti in Israele e lo Stato Ebraico dovrà completare il ritiro del suo esercito dalla Striscia. I negoziati sono molto complessi. La tensione si è alzata in più occasioni durante la prima fase a causa delle cerimonie di Hamas e delle violazioni del cessate il fuoco imputate a Israele.
Particolarmente grave era stato il caso di Shiri Biabas, la donna rapita con i figli Ariel e Kfir: l’esercito israeliano aveva accusato Hamas di aver consegnato un altro corpo al posto di quello di Bibas. Questa vicenda e il piano del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha ipotizzato la ricostruzione della Striscia di Gaza come una riviera del Medioriente, senza palestinesi trasferiti e deportati altrove, hanno rappresentato benzina sul fuoco.