Il voto tedesco

Elezioni in Germania: il voto tra l’ondata nazista appoggiata dagli USA e il futuro della sinistra

Domani si vota. L’Afd rischia di superare il 20%. Avanza nei sondaggi la sinistra della Linke. Non è detto che ci sia una maggioranza Cdu-Spd

Esteri - di Carlo Forte

22 Febbraio 2025 alle 11:00

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Kay Nietfeld/dpa via AP – Associated Press/LaPresse
Kay Nietfeld/dpa via AP – Associated Press/LaPresse

Domenica si vota in Germania. E si giocano tre partite politiche, importantissime, che riguardano tutta l’Europa. Perché comunque la Germania, per quanto in crisi, resta il paese più forte della complicata Unione europea. Una partita riguarda il governo tedesco. Una partita riguarda la stabilità e la forza dell’Europa. Una partita riguarda la possibilità di frenare l’ondata nazista. Poi c’è anche la questione del futuro della sinistra. Ci sono, in questo voto, alcune cose sicure e altre incerte.

Di sicuro c’è la sconfitta dei socialdemocratici, che pagano questi anni difficili del governo guidato da Olaf Scholz. I sondaggi dicono che i consensi scenderanno in modo drammatico. Dal 25 per cento conquistato nel 2021 a circa il 15 per cento (massimo, si dice, il 17 per cento). E la condanna a perdere comunque la guida del governo, a diventare un partito secondario, con una forza pari a quella dei Grunen (gli ecologisti). Per la gloriosa socialdemocrazia tedesca, cuore e cervello della socialdemocrazia europea, è una batosta. È una batosta per tutta la prospettiva socialista.

La seconda cosa certa è l’avanzata dell’estrema destra. L’Afd (“Alternativa per la Germania”) di Alice Weidel, che è un partito molto legato ai movimenti neonazisti, è in crescita velocissima. Ha ricevuto l’appoggio esplicito della Casa Bianca, che per la prima volta nella sua storia sostiene un movimento con sospette simpatie hitleriane. C’è la possibilità (molto forte) che superi addirittura il 20 per cento, diventando così il secondo partito tedesco. L’anno scorso ha avuto un successo clamoroso in Turingia, dove si è affermato come primo partito.

Proprio negli ultimi giorni i sondaggisti hanno registrato un leggero calo dei consensi. Dovuto in parte alla ripresa della Linke, cioè della sinistra radicale, guidata dalla giovane Heidi Reichinnech, che sembra supererà la soglia di sbarramento del 5 per cento, cosa che fino a qualche giorno fa non era prevista da nessuno. Se i nazisti dovessero avere un successo pieno sarebbe un segnale d’allarme per la democrazia tedesca, e dunque per la democrazia di tutta Europa. Perché la Germania “trascina” l’Europa. È una esagerazione dire che la Afd è un rischio per la democrazia? Non credo: i nazisti non pare abbiano mai avuto affetto né per la democrazia, né per la libertà, né per il diritto.

Poi c’è un secondo rischio. Che in presenza di un forte successo dell’estrema destra, la Cdu, cioè i popolari centristi, guidati da Friedrich Merz, cancelliere in pectore, possa decidere di allearsi con l’Afd. Finora i popolari hanno sempre negato questa possibilità. Però qualche giorno fa hanno votato con l’estrema destra una mozioni anti-immigrati. E si sa di quanto Merz sia nemico della Spd e abbia pochissima voglia di allearsi coi socialisti, e coltivi l’idea di spostare il partito su posizioni molto più a destra di quelle che aveva Angela Merkel.

Poi c’è un’altra incertezza, e riguarda la sinistra. Può il mondo socialista europeo – assente in Francia, incerto in Italia, forte solo in Spagna – sopravvivere a una erosione così forte del suo pilastro, cioè della vecchia e inaffondabile Spd? Infine la questione Linke. Se entrerà in Parlamento superando lo sbarramento, ruberà seggi sia ai popolari della Cdu sia alla Spd. E di conseguenza, molto probabilmente, i due partiti non avranno la maggioranza. Quindi per fare un governo, in assenza dei liberali (per i quali è quasi impossibile superare lo sbarramento) occorrerà trattare coi Grunen. Cosa che non entusiasma Mertz.

22 Febbraio 2025

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