Lo sciame nell'area nel napoletano
Campi Flegrei, il capo della Protezione Civile: “Scossa di magnitudo 5? Cadono i palazzi e conto i morti”
649 scosse in 5 giorni, le scuole chiuse, famiglie che hanno deciso di trasferirsi dopo le due scosse molto forti avvertite domenica scorsa. I Comitati hanno annunciato che scenderanno in piazza per protestare
News - di Redazione Web

Non conferiscono fiducia e serenità le parole di Fabio Ciciliano, Capo della Protezione Civile Nazionale, in risposta alla domanda di un cittadino di Pozzuoli, pieni Campi Flegrei, dove le persone sono impaurite e stressate da uno sciame sismico che con centinaia di scosse sta tormentando la popolazione della Zona Rossa dell’area nel napoletano nelle ultime settimane. “Che vuol dire se arriva una scossa di quinto grado cosa fate? Con una scossa di quinto grado cadono i palazzi e conto i morti. Funziona così”.
La risposta è arrivata nel corso di una riunione indetta dal Comune di Pozzuoli, un incontro tra cittadini e istituzioni. Centinaia le persone presenti, dentro e fuori la sala operativa di Monterusciello. La tensione si è anche alzata in alcuni passaggi. 649 scosse in 5 giorni, le scuole chiuse, comitati che domenica saranno in piazza per protestare, famiglie che hanno deciso di trasferirsi soprattutto dopo le due scosse molto forti avvertite domenica scorsa, nel primo pomeriggio e nella notte. Alla riunione erano presenti anche il capo della Protezione civile regionale, Italo Giulivo, il direttore dell’osservatorio Mauro Di Vito e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
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Ciciliano è a capo della Protezione Civile dal luglio del 2024. L’anno prima era stato nominato commissario per la riqualificazione del comune di Caivano, il comune al centro del caso di cronaca – gli stupri di gruppo ai danni di due ragazzine di 10 e 12 anni – che ha portato al Parco Verde anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alcuni ministri. Nato a Napoli, membro della Polizia di Stato. È dirigente medico della Polizia di Stato ed esperto di Medicina delle catastrofi. Ha fatto parte del Comitato tecnico scientifico per la pandemia da coronavirus covid-19.
“Esistono i piani di Protezione Civile che individuano le aree di attesa. In caso di evacuazione esistono i gemellaggi che si fanno con le Regioni”, ha detto Ciciliano. Ha parlato del piano sulle vie di fuga che sarà pronto tra qualche anno, fino ad allora “bisognerà applicare i piani di Protezione civile che servono per gestire la contingenza della realizzazione di queste opere. Quando le opere saranno pronte il piano di protezione civile viene rivisto sulla base di quelle che sono le infrastrutture”.
Le sue dichiarazioni hanno scatenato l’indignazione e le richieste di dimissioni da parte di industriali, costruttori, politici e cittadini. La polemica è montata dopo le dichiarazioni sono state rese note dai media. Le proteste sono state annunciate dopo la frase che il capo della Protezione Civile ha usato durante l’incontro, per sollecitare risposte più chiare e maggiori rassicurazioni, anche sui fondi per riqualificare le case inagibili che dovevano essere distribuite il 9 febbraio ai Comuni.
“I cittadini devono capire che c’è uno sforzo collettivo che si sta facendo – ha dichiarato il prefetto Michele Di Bari – anche se può darsi che sia considerato insufficiente ed insoddisfacente. Io prego il sindaco di Pozzuoli di prendere tutti coloro che hanno formulato domande e di fornire una risposta più appropriata. Per me stasera non sono arrivate soluzioni e su molti argomenti non si sarebbero potute trovare”. I residenti ad Agnano si sentono abbandonati, chiedono la stessa assistenza che stanno ricevendo i cittadini di Pozzuoli. Il livello di allerta per il momento resta Giallo, non è previsto un passaggio al livello Arancione.