Ad Acerra

Neonata sbranata da pitbull di famiglia: indagato il padre per omicidio colposo e omessa custodia

Le versioni del 25enne dopo la tragedia in casa. Ha raccontato di non essersi accorto di nulla mentre dormiva. I vicini di casa parlano di un cane pericoloso

Cronaca - di Redazione Web

18 Febbraio 2025 alle 10:38

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FOTO DA PIXABAY (vilinapetrova)
FOTO DA PIXABAY (vilinapetrova)

È indagato per omicidio colposo il padre di Giulia, la neonata di nove mesi sbranata, nella notte tra sabato e domenica, dal pitbull di famiglia in casa ad Acerra, in provincia di Napoli. Atto dovuto, quello dell’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Nola, per l’omessa custodia e vigilanza sull’animale, mentre continuano le verifiche sulla dinamica dell’accaduto. Sul cadavere della bambina è stato disposto l’esame autoptico. L’appartamento nel rione Ice Snei è stato messo sotto sequestro. Per l’uomo invece è scattato il test tossicologico.

Sono diversi i punti che non tornano nella testimonianza del padre della bambina. Il 25enne ha raccontato di non aver sentito il cane né le urla della bambina aggredita. La prima versione riportava che l’uomo aveva riferito di essersi svegliato e di aver trovato la neonata in una pozza di sangue. La moglie non era in casa, era a lavoro. Inutile il trasporto in ospedale alla clinica Villa dei Fiori, troppo gravi le ferite al volto e al cranio. Altra versione emersa, quella dell’aggressione da parte di un cane randagio.

Il cane è stato messo sotto custodia con un altro cane, meticcio di piccola taglia con regolare microchip, in un canile convenzionato con l’Asl Napoli 2 a Frattamaggiore. Si chiama Tyson e non aveva il microchip. La coppia – entrambi incensurati, due lavoratori, in un bar e in una pizzeria – ha raccontato che il pitbull non aveva mai mostrato segni di aggressività nei confronti della piccola o di altre persone. Alcuni vicini di casa smentiscono la versione, alcuni hanno raccontato di un’aggressione a un altro cagnolino la scorsa estate. Dell’episodio però non resta traccia di nessuna denuncia all’Asl.

Per chi ha riportato questa versione, i giovani avrebbero sottovalutato la pericolosità del cane. La tragedia ricorda quella di Campolongo, in provincia di Salerno, appena un anno fa. Quando un bambino di 15 mesi fu azzannato da due pitbull mentre in braccio allo zio e morì per le ferite riportate. Non soltanto bambini però, anche altre persone sono state aggredite mortalmente, anche nelle ultime settimane. Questi episodi hanno riportato all’ordine del giorno il dibattito sulla possibilità di introdurre un patentino per le razze speciali, considerate più pericolose.

18 Febbraio 2025

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