Ad Acerra
Bimba di 9 mesi sbranata da pitbull: la neonata dormiva col padre, trovata in una pozza di sangue
Quando il padre si è svegliato ha scoperto la tragedia, in provincia di Napoli. Il dibattito sull'opportunità di un patentino per le "razze pericolose"
Cronaca - di Redazione Web

Tragedia ad Acerra, in provincia di Napoli, dove una bambina di nove mesi è morta, sbranata da un pitbull nella sua abitazione. La neonata è stata trasportata al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori. I medici non hanno potuto fare niente per salvarla. Sul caso sono in corso accertamenti. La salma è stata sequestrata, sarà sottoposta ad autopsia. La Procura di Nola ha aperto un fascicolo sulla tragedia.
La tragedia si è consumata nella notte. Il padre ha raccontato alla Polizia di aver trovato la figlia in una pozza di sangue nel suo letto. La bambina aveva gravissime ferite alla testa. Gli agenti del commissariato di polizia di Acerra sono intervenuti in ospedale e hanno avviato le indagini, coordinati dalla Procura di Napoli Nord. Stando ai primi accertamenti il padre stava dormendo mentre la madre era al lavoro quando si è consumata l’aggressione.
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Il giovane ha raccontato, secondo quanto riportato da Lapresse, di essersi addormentato con la piccola intorno alle 22:30. I genitori della bambina, sconvolti dalla tragedia, sono entrambi sotto i 30 anni e incensurati. Entrambi sono stati sentiti. “L’ennesimo dramma, questa volta ad Acerra: una bambina di 9 mesi è morta sbranata nel suo letto da un pitbull. È ora di vietare il commercio di questi animali, inadatti strutturalmente alla convivenza con l’uomo e con i bambini. Mi batterò in Parlamento per raggiungere questo obiettivo. Basta morti innocenti ed evitabili”, ha dichiarato Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.
Il dibattito sulla pericolosità delle razze non si è mai chiuso. Già l’anno scorso alcuni tragici episodi di cronaca analoghi avevano rimesso al centro dell’attenzione l’opportunità di introdurre una patente per i proprietari di razze di cani considerate più pericolose. “Bisogna avere una responsabilità, alcuni parlano di un patentino: io sarei favorevole – aveva commentato al Gr di Radio 1 il Zoologo Bruno Cignini – che chi ha questi cani abbia una sorta di preparazione per poterli gestire. Il problema non è mai il cane, il problema è il proprietario”. Il Comune di Milano nel 2020 aveva introdotto l’obbligo di conseguire un patentino per chiunque sia in possesso di un cane “speciale”, ovvero in grado di rappresentare un rischio maggiore per altri animali ed esseri umani.
L’ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini aveva cancellato la lista delle razze pericolose introdotta dall’ordinanza sulla “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani” firmata da Livia Turco tre anni prima, nel 2006, ed entrata in vigore nel 2007. La misura sottolineava come le aggressioni non possano essere attribuite a specifiche razze. Proprio l’ordinanza Turco aveva introdotto l’ipotesi di abbattimento dopo la valutazione di una commissione di medici e un percorso rieducativo. Un’altra opzione è il trasferimento in una struttura adeguata.