La guerra alle Ong
Geo Barents lascia il Mediterraneo, il governo Meloni vince la sua guerra alle Ong: “Colpa di leggi insensate”
News - di Carmine Di Niro
L’economia italiana cresce al rallentatore, le due principali riforme di questo primo scorcio di legislatura potrebbero essere affossate dai referendum, parliamo di premierato e autonomia differenziata, ma il governo di Giorgia Meloni può esultare per un motivo: ha finalmente cacciato dal Mediterraneo le “pericolose Ong”.
Per effetto di “leggi assurde e insensate, dal decreto Piantedosi del gennaio 2023 al suo inasprimento del dicembre 2024”, Medici senza Frontiere ha annunciato che la sua nave di ricerca e soccorso Geo Barents ha concluso le operazioni nel Mediterraneo centrale.
Nonostante le oltre 12.675 persone soccorse e le 190 operazioni di salvataggio effettuate da giugno 2021, MSF annuncia la fine delle operazioni, pur assicurando che che tornerà in mare “il prima possibile per salvare vite nel Mediterraneo centrale, dove oltre 31.000 persone sono morte o disperse dal 2014”.
Il giro di vite dell’esecutivo di destra contro le Ong, con i decreti Piantedosi, ha portato la sola Geo Barents a ricevere negli ultimi due anni quattro sanzioni da parte delle autorità italiane, per un totale di 160 giorni in cui è stata sottoposta a fermo amministrativo. Sanzioni, va sottolineato, quasi sempre annullate dai tribunali a seguito di ricorsi delle varie Ong colpite dal governo: nel caso di MSF sono state due le sospensioni dei provvedimenti di fermo amministrativo di 60 giorni.
“Torneremo anche per testimoniare e denunciare le violazioni commesse contro le persone migranti dall’Italia, gli stati membri dell’Unione europea a altri attori”, spiega Juan Matias Gil, capomissione di MSF per la ricerca e il soccorso in mare.
Medici senza Frontiere nel dire “arrivederci” al Mediterraneo centrale e alle sue operazione di soccorso in mare sottolinea come il nuovo modus operandi delle autorità italiane, quello di assegnare porti lontani per lo sbarco delle persone soccorse in mare, ha minato profondamente le capacità di soccorso della Geo Barents. Dall’entrata in vigore del decreto Piantedosi, la nave di MSF ha trascorso “metà dell’anno navigando da e verso porti lontani invece di assistere le persone in difficoltà”.
Un caso è quello del giugno 2023 in cui le autorità di Roma ordinarono alla Geo Barents, con a bordo 13 migranti sopravvissuti ad un naufragio, di recarsi al porto di La Spezia, a più di mille chilometri di distanza dal luogo del salvataggio. “Invece di utilizzare la capacità di soccorso delle navi umanitarie, le autorità italiane ne hanno minato l’operatività. Le leggi e le politiche italiane esprimono un vero e proprio disprezzo per le vite delle persone che attraversano il Mediterraneo” denuncia Margot Bernard, coordinatrice del progetto di MSF.