Le prove della campagna mediatica

Così il pm Luca Turco guidava i giornalisti: la giustizia che infanga invece di indagare

Storia di una campagna mediatica organizzata tra Firenze e Perugia per annientare una magistrata. L’abbiamo ricostruita leggendo le email

Giustizia - di Paolo Comi

5 Febbraio 2025 alle 17:00

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Così il pm Luca Turco guidava i giornalisti: la giustizia che infanga invece di indagare

Vi ricordate la storia di Raffaele Guadagno, l’ex cancelliere della Procura di Perugia che patteggiò una pena ad un 1 anno e 2 mesi di carcere per accesso abusivo alla banca dati e rivelazione di segreto d’ufficio dopo essere stato accusato di aver girato la richiesta di archiviazione dell’indagine sulla Loggia Ungheria ad un giornalista del Fatto? Bene, dalla letture delle sue chat con i pm umbri Paolo Abbritti, Gemma Miliani e Mario Formisano sono emersi particolari fino ad oggi sconosciuti riguardo la campagna mediatica realizzata ai danni dell’allora procuratore aggiunto di Perugia Antonella Duchini. Il “mandante” sarebbe stato il procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco, già titolare dell’indagine sulla Fondazione Open di Matteo Renzi, che aveva iscritto per corruzione Duchini ed il compagno maresciallo dei carabinieri Orazio Gisabella per presunte richieste di denaro fatte ad alcuni indagati. Dalle chat, ironia delle sorte acquisite dalla stessa Procura di Perugia, si è scoperta una fortissima “collaborazione” fra Guadagno ed i tre pm. “Cerchiamo di stare uniti caro Raffaele”, dice il 27 maggio del 2018 Miliani a Guadagno. “Già… Io stamattina sono stato convocato in caserma per la notifica per una citazione come persona informata a Firenze direttamente da Turco… Venerdì alle 16….. È molto importante”, risponde Guadagno. L’ex cancelliere è preoccupato e sempre il 27 maggio scrive a Formisano: “Ti chiederei di fare una cosa per me… Avvertire Turco della mia posizione personale… Per parlare devo stare tranquillo e sereno altrimenti mi blocco non riesco a parlare…. E se fosse possibile andare la mattina… Perché devo trovare qualcuno che mi possa portare… Io da solo…. Non vado con la macchina… Pensi che tu possa farlo?? Anche perché penso che sia una cosa buona fare due parole anche fuori verbale… Fammi sapere quando puoi …..Grazie”. Formisano risponde: “Lo farò… stai tranquillo”.

Il 12 luglio 2018 Guadagno scrive ancora a Formisano:Ciao Mario sono stato da Fausto ho letto sia l’incolpazione che il provvedimento della sospensione cautelare richiesta del consiglio quindi due atti distinti oltre quello di Firenze…“. Fausto è il procuratore generale Fausto Cardella che deve quindi aver messo a disposizione del cancelliere, interessato a conoscere le vicende dei magistrati, le iniziative disciplinari promosse contro Duchini. Il successivo 6 agosto Guadagno invia un articolo di stampa a Formisano che risponde con un “Grazie mille”. Dopo sei minuti, Formisano scrive a Guadagno: “Raffaele qualcuno ha una copia del provvedimento di trasferimento?” e poi “È stata comunicata al nostro ufficio?”. Guadagno risponde: “No so dirti ……A me hanno mandato questa ansa di Roma”, facendo dunque riferimento all’articolo inviato a Formisano. Ed è a questo punto che il magistrato si rende promotore della campagna mediatica ai danni di Duchini. “Purtroppo è bene che il provvedimento disciplinare sia divulgato sulla stampa. Potrebbe incidere sulle indagini”, scrive Formisano a Guadagno. Indagini, va ricordato, condotte dalla Procura di Firenze e non da Formisano che pensa così di influenzarle divulgando il provvedimento disciplinare in questione. Dopo poco comunque Guadagno scrive: “Penso che Ansa di Roma lo abbia avuto …..Fonte Csm”. Risposta di Formisano: “Così anche i nostri giornali scriveranno qualcosa”. Guadagno, raccogliendo il mandato, ribatte: “Penso che sarà così …Ti aggiorno” e Formisano, soddisfatto, replica con un “Grazie mille”. Il diligente cancelliere il giorno successivo, martedì 7 agosto 2018, invia a Formisano tre documenti scrivendo: “Ecco qua”.

Quel giorno, per la cronaca, Il Messaggero edizione Umbria aveva pubblicato “Caso Duchini: Trasferita perché può inquinare l’inchiesta”, facendo riferimento a un “provvedimento cautelare in via di urgenza” adottato dal Csm che trasferiva la magistrata alla Corte d’Appello di Ancona. Il Corriere edizione Umbria, sempre quel giorno, “Duchini trasferita. Dopo i pm fiorentini si muove il Csm”. E la Nazione edizione Umbria, “Il Csm trasferisce la Duchini. Sarà giudice alla Corte di Ancona”. Ed infine, Il Corriere Adriatico,Il procuratore Duchini trasferito da Perugia ad Ancona” . I dialoghi tra Formisano e Guadagno di lunedì 6 agosto 2018 si erano tradotti negli articoli su quelli che Formisano aveva chiamato “i nostri giornali”. Anche Abbritti è della partita. “Ma i giornalisti hanno avuto l’ordinanza del gip?”, scrisse il 4 agosto a Guadagno. Risposta: “Ho chiesto….attendo risposte. Abbritti soddisfatto indicò tre emoticon di approvazione ” aggiungendo: “Turco ha detto a Mario che sarebbe necessario…Che uscisse la notizia”. E Guadagno immediatamente rispose “ok….”. “Per far aprire l’ambiente”, aggiunse Abbritti, specificando le ragioni di Turco. Guadagno approva scrivendo “Esatto”. Ecco spiegato in pochi passaggi come si attiva una campagna mediatica a tavolino.

5 Febbraio 2025

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