Il caso del pm
Giustizia, com’è strana quando alla sbarra c’è un magistrato: il caso Storari e i verbali di Piero Amara
Il Pm Storari condannato dal Csm per aver passato a Davigo i verbali di Amara. A livello penale era stato prosciolto dall’accusa di violazione di segreto. Il 3 dicembre parola alla Cassazione
Giustizia - di Frank Cimini
È strano che per il terremoto che sconvolse la mitica procura di Milano allora retta da Francesco Greco in relazione al processo Eni-Nigeria il Consiglio superiore della magistratura abbia “processato” solo il pm Paolo Storari che aveva consegnato a Piercamillo Davigo i verbali di Piero Amara? In apparenza si, in realtà no. Per quella che è una consuetudine ormai da sempre il Csm tendenzialmente è assente e silente intervenendo solo quando ritiene di non poterne fare a meno.
Basta rileggere le motivazioni della sentenza con cui il Tribunale di Brescia ha condannato i pm Fabio De Pasquale (ex aggiunto) e Sergio Spadaro per rifiuto di atti di ufficio, avendo nascosto prive utili alla difesa. Contro il pm Paolo Storari secondo i giudici di Brescia sarebbe stato innalzato “il Quadrilatero come sistema difensivo dell’impero austriaco nel Lombardo Veneto a salvaguardia del processo Eni Nigeria”. E il Quadrilatero sarebbe stato formato dai due pm imputati, dall’aggiunto Laura Pedio (ora procuratore a Lodi) e dal procuratore capo Francesco Greco.
Insomma i magistrati al vertice dell’ufficio inquirente avrebbero agito da militanti del loro processo. Con tanti saluti all’obbligo al solito ben difficilmente rispettato di raccogliere anche prove a favore degli indagati e degli imputati. Greco è fuori causa perché in pensione. Non può essere perseguito dal Csm ed era stato prosciolto nel procedimento penale al pari di Laura Pedio. Su De Pasquale e Spadaro sarebbe tutto bloccato in base a una prassi non scritta causa procedimento penale non ancora definito. Su Spadaro ora alla procura europea il Csm non avrebbe neanche titolo per intervenire. Storari è stato condannato a metà con una censura. Il pm passando i verbali a Davigo avrebbe leso il diritto alla riservatezza delle persone chiamate in causa da Piero Amara.
Inoltre Storari è stato ritenuto responsabile per le modalità irrituali con cui consegnò gli atti a Davigo. Erano verbali non sottoscritti, dati senza passare per vie formali. Lo stesso pm è stato assolto dall’accusa di essere stato scorretto verso i vertici della procura. Storari a livello penale era stato prosciolto dall’accusa di aver violato il segreto d’ufficio. Davigo condannato in primo e secondo grado con la stessa accusa in concorso proprio con l’assolto Storari. Un po’ strano? Se ne occuperà il 3 dicembre la Cassazione che potrebbe anche decidere che Davigo era stato processato con il reato sbagliato, violazione di segreto, invece che quello di aver ingannato Storari. È proprio “strana” la giustizia con i magistrati imputati.