Gli appelli dei ricercatori

Hmpv, cos’è il virus respiratorio che preoccupa la Cina: “Non è nuovo, rischio epidemia”

Febbre, tosse, difficoltà respiratorie e respiro sibilante. Può portare a bronchiti e polmoniti. Circola in inverno e primavera, si trasmette tramite goccioline respiratorie o con il contatto con una superficie contaminata

News - di Redazione Web

8 Gennaio 2025 alle 14:25

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FOTO DA PIXABAY (GERALT)
FOTO DA PIXABAY (GERALT)

Cinque anni dopo i primi casi di covid-19, un altro virus respiratorio sta mettendo in difficoltà gli ospedali di alcune città in Cina. È il metapneumovirus umano, acronimo Hmpv, che provoca sintomi come quelli dell’influenza e del raffreddore e che può complicarsi fino a causare bronchiti e polmoniti. Al momento i paragoni con la pandemia da SARS-CoV-2 sono precoci se non azzardati, sicuramente fuori luogo, i ricercatori hanno fatto parallelismi soprattutto per prevenire troppi contagi che possano portare a un’eccessiva diffusione.

Dai profili social dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la portavoce Margaret Harris ha chiarito che il virus è stato indentificato per la prima volta nel 2001 ed è presente nella popolazione umana da molto tempo. “È un virus comune che circola in inverno e in primavera. Di solito provoca sintomi respiratori simili al comune raffreddore”. Al Messaggero il professor Matteo Bassetti, virologo e Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova ha dichiarato:ì che “nel caso di una diffusione su larga scala, il metapneumovirus potrebbe colpire persone che non hanno mai sviluppato anticorpi specifici, aumentando così il rischio di un’ondata epidemica”.

Il metapneumovirus umano appartiene alla famiglia Paramyxoviridae, nel genere Metapneumovirus. È stato riconosciuto come un virus aggressivo, causa di infezioni acute, presso bambini anziani e persone con sistema immunitario compromesso. Ad AdnKronos Salute, Francesco Branda dell’università Campus Bio-Medico di Roma, autore del primo articolo italiano sul tema inviato per la pubblicazione alla rivista The Lancet Infectious Diseases, scritta con l’epidemiologo Massimo Ciccozzi e Fabio Scarpa, ha dichiarato che il virus si trasmesse soprattutto tramite goccioline respiratorie ma anche tramite il contatto con le superfici contaminate.

Il metapneumovirus umano provoca sintomi come febbre, tosse, difficoltà respiratorie e respiro sibilante. Al momento non esiste un trattamento antivirale specifico, quello sintomatico è generalmente efficace. I ricercatori fanno appello a una comunicazione chiara, efficace, che possa portare a risposte tempestive alla luce di informazioni il più possibile precise senza sensazionalismi o sottovalutazione.

“Riflettendo sulle lezioni apprese dalla pandemia di Covid, dobbiamo riconoscere il ruolo fondamentale della condivisione dei dati nell’attenuare l’impatto di tali crisi – sottolineano i ricercatori – Mentre la rapida condivisione di dati epidemiologici ha aiutato a guidare le decisioni sulle misure di contenimento, sui test e sullo sviluppo di vaccini, ha anche sottolineato la necessità di quadri chiari e standardizzati per la raccolta e la diffusione dei dati. Ci auguriamo che le lezioni apprese da questa esperienza guidino gli sforzi futuri per promuovere la cooperazione internazionale, migliorare la trasparenza dei dati e garantire che la comunità scientifica globale sia meglio attrezzata per rispondere alle future minacce per la salute”.

8 Gennaio 2025

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