Il virus

Che cos’è l’influenza australiana H3N2: i sintomi, quanto dura, la cura e il vaccino. Può causare danni al cervello?

Nessun allarme, i casi sono davvero esigui: tutte le informazioni sulla patologia

Salute - di Redazione Web

4 Novembre 2024 alle 12:50

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Fonte LaPresse
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È definita australiana per l’ondata di casi che ha travolto il paese del Pacifico. Ma in realtà, il suo nome ‘tecnico’ è influenza H3N2, denominazione presa proprio dalla classificazione del virus in questione. Tale patologia è stata registrata anche in Italia con l’isolamento di alcuni casi. Il virus fa parte della ‘famiglia’ A dell’influenza. I suoi effetti sono più forti anche perché indeboliscono e aggirano le capacità immunitarie del nostro organismo. “Finalmente è arrivata l’influenza australiana H3N2 che tanti auspicavano dicendo ‘sarà terribile’, ma per ora abbiamo alcuni casi in Lombardia, in Piemonte e nel Lazio. È stato isolato un caso con problemi neurologici a Genova, ma è un caso che non fa statistica. Dire da questo che quest’anno l’influenza farà miliardi di contagi e che colpirà il cervello, mi sembra solo avere fretta di mettere terrore alle persone. Così come non si può oggi prevedere il picco e dire che sarà anticipato: la bacchetta di Harry Potter non ce l’ha nessuno. Preoccupiamoci per il Giubileo, perché potrebbe far aumentare i contagi da malattie respiratori. Quindi, il mio consiglio è mascherine sui mezzi di trasporto visto che arriveranno a Roma e nel Lazio, già dall’8 dicembre, milioni e milioni di pellegrini“. Ha dichiarato all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Massimo Ciccozzi.

Che cos’è l’nfluenza australiana H3N2

Dobbiamo dire invece – sottolinea – che circola un mix di virus. Oltre all’H3N2, ci sono il Sars-CoV-2 e il virus respiratorio sinciziale. Una buona comunicazione non terrorizza, ma spiega chi e perché deve vaccinarsi: oggi deve immunizzarsi chi ha più di 65, chi è immunocompromesso e chi ha malattie croniche importanti“, ha concluso. I sintomi, sono generalmente quelli comuni a qualsiasi sindrome influenzale: febbre alta tra i 38 e i 40 gradi, mal di testa, dolori articolari e muscolari, mal di gola, tosse secca, congestione nasale, stanchezza. In particolare, il virus H3N2 può manifestarsi attraverso queste specifiche caratteristiche: insorgenza brusca della febbre oltre i 38 gradi, presenza di almeno un sintomo come dolore muscolare o articolare, presenza di almeno un sintomo respiratorio. Nei bambini molto piccoli possono manifestarsi anche diarrea, pianto e poca febbre. Gli anziani, invece, potrebbero essere colpiti da difficoltà respiratorie e confusione neurologica.

I sintomi e la durata

In casi molto rari, il virus H3N2 può attaccare il sistema neurologico. Questo potrebbe causare al sistema nervoso centrale, anche nei giovani: vertigini, convulsioni, confusione mentale ed encefaliti. “Il virus dell’influenza è sempre stato ‘cattivo’. La novità è che più lo studiamo più ne scopriamo la pericolosità“. Queste le affermazioni dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, interviene sull’allarme di questi giorni sulla particolare aggressività che l’influenza rischia di avere quest’anno. “Il virus -ha  spiegato Lopalco all’Adnkronos Saluteè sempre quello, soltanto che ogni tanto si evidenza qualche sua malefatta, come per esempio che può dare anche danni neurologici. In realtà non c’è una mutazione del virus che quest’anno lo ha reso, come dire, più pericoloso per il sistema nervoso centrale. Come gli altri virus respiratori può dare questo tipo di complicanza grave, più lo studiamo più impariamo a temerlo“. A livello di ricerca, infatti, “c’è una certa attenzione. E approfondendo lo studio sugli effetti di questi virus si scopre che, queste caratteristiche, in qualche maniera si sono sempre osservate, ma ora si stanno verificando con maggiore attenzione“.

Può provocare danni al cervello? Il vaccino

vaccini ad oggi disponibili sono efficaci contro quest’influenza perché contrastano i virus A-H1N1, A-H3N2 e i lignaggi B. Il vaccino è raccomandato e gratuito per over 60, donne in gravidanza e post partum, persone con malattie croniche, bambini dai 6 mesi ai sei anni, operatori sociosanitari.

4 Novembre 2024

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