La tragedia di Gaza
A Gaza l’umanità è morta, ogni ora un bambino morto negli attacchi di Israele: 58 vittime nelle ultime 24 ore
Al momento si stima che migliaia di persone siano tagliate fuori da qualsiasi tipo di assistenza umanitaria, ma nell’attuale situazione è molto difficile conoscere i numeri esatti.
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Gaza, dove l’umanità è morta. Gaza dove ogni ora un bambino viene ucciso dagli attacchi israeliani. Gaza dimenticata. Negli ultimi 75 giorni nel governatorato di Gaza Nord sono entrati appena 34 camion Onu che trasportavano cibo e acqua per la popolazione, ma a causa del deliberato ostruzionismo dell’esercito israeliano solo 12 tir sono riusciti a distribuire gli aiuti ai civili. Il contenuto di tre di questi è stato consegnato a sfollati che avevano trovato rifugio in una scuola, poi sgomberata e bombardata nel giro di poche ore.
È l’ultimo, drammatico aggiornamento di Oxfam, mentre l’emergenza umanitaria si fa ogni giorno più grave. Al pari di altre agenzie internazionali, Oxfam non ha potuto portare aiuti salvavita alla popolazione civile di Gaza Nord dallo scorso 6 ottobre, quando Israele ha intensificato l’assedio militare di Jabalia, Beit Lahia e Beit Hanun. Al momento si stima che migliaia di persone siano tagliate fuori da qualsiasi tipo di assistenza umanitaria, ma nell’attuale situazione è molto difficile conoscere i numeri esatti. All’inizio di dicembre, le organizzazioni umanitarie che operano a Gaza hanno ricevuto chiamate da persone intrappolate in case e rifugi, che avevano completamente esaurito cibo e acqua.
Finora, solo il 23% degli sfollati ha ricevuto gli aiuti necessari per proteggersi da pioggia e freddo, oltre 900mila sono del tutto impreparati. A questo si aggiunge l’impennata dei prezzi dei generi alimentari: un uovo è arrivato a costare 6 dollari. La maggior parte della popolazione al massimo può a malapena permettersi di comprare quantità irrisorie di verdure. Anche assicurarsi un pezzo di pane può essere un’impresa insormontabile: con sole 5 panetterie su 19 rimaste aperte in tutta la Striscia, tantissimi sono costretti ad affrontare code interminabili dalla mattina presto. “Siamo al punto che dobbiamo dire ai nostri figli di non giocare troppo per non stancarsi” – ha raccontato agli operatori di Oxfam un uomo sfollato con la sua famiglia dal campo profughi di Al-Maghazi. “Abbiamo solo un pacchetto di biscotti per sfamare 15 bambini. Siamo senza corrente elettrica, senza riparo. Non possiamo permetterci di comprare nemmeno un telone di plastica perché costa 180 dollari e ce ne vorrebbero almeno cinque per costruire una tenda”.
La visita del cardinal Pizzaballa a Gaza
Almeno 58 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministero della Sanità del governo di Hamas. Ciò porta il bilancio totale delle vittime a 45.317, ha affermato Hamas in una nota, aggiungendo che 107.713 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra. Cosa sia Gaza lo ricorda al mondo il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, che ha concluso ieri mattina la sua visita di solidarietà alla comunità cristiana di Gaza. “Gaza – dice commosso l’alto prelato – è una distesa di rovine che fa impressione. Dove i liquami, le immondizie, la povertà estrema della popolazione è così evidente. Allo stesso tempo è anche il luogo dove la vita ancora va avanti, scorre, dove c’è il desiderio che tutta questa guerra, questa terribile situazione, finisca presto, con la chiara determinazione a voler ricostruire e ricominciare. Gaza è distrutta, ma non lo spirito dei suoi abitanti”.