Il processo di Palermo

Open Arms, Salvini assolto ma i morti proseguono: i magistrati indaghino sulle omissioni di soccorso

Centinaia di morti, negli ultimi mesi, per omissione di soccorso. Questo sì che è un reato che si può addossare ai ministri e ai capi di governo. Ma da questo orecchio la magistratura non sente. E le stragi proseguono.

Editoriali - di Piero Sansonetti

21 Dicembre 2024 alle 11:00

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AP Photo/Salvatore Cavalli
AP Photo/Salvatore Cavalli

Matteo Salvini è stato assolto da tutte le accuse. I giudici di Palermo hanno detto che il fatto non sussiste. Era imputato di un reato gravissimo: “sequestro di persona”. Il tribunale ha detto che il blocco navale realizzato dal ministro dell’Interno del governo Conte dal 1 agosto al 20 agosto del 2019 non era un sequestro di persona. E questo, francamente, è un giudizio molto ragionevole.

Poi ha anche deciso che avere negato per tre settimane lo sbarco a 147 naufraghi, ammassati in condizioni drammatiche sulla nave “Open Arms”, non era neanche quello un reato perché il potere di realizzare quel crudele blocco navale era stato concesso da un decreto, varato dallo stesso Salvini e dal Presidente Conte, appena due mesi prima. Si tratta del famigerato decreto sicurezza Bis, che sicuramente era in contrasto con il diritto del mare e con la Costituzione italiana, ma comunque aveva in quel momento valore di legge. Per la Procura di Agrigento è una sconfitta pesante.

Anche meritata: la decisione di incriminare Salvini per sequestro di persona era una decisione che sembra più ispirata alla giustizia spettacolo che alla giustizia e ai codici. C’è uno schiaffo anche ai partiti che in Senato votarono per incriminare Salvini. Se, saggiamente, non lo avessero fatto, questo processo non ci sarebbe stato. Questo processo, come era facile immaginare, è stato un colpo per lo schieramento, piccolo, che si batte contro la xenofobia dilagante e le stragi in mare diventate strategia politica di governo.

E mentre nell’aula di Palermo si svolgevano le ultime battute del processo, in alto mare avvenivano nuovi naufragi. Altri ancora c’erano stati il giorno prima. Duecento persone scomparse tra i flutti. E nessuna nave poteva intervenire perché le navi delle Ong sono tutte bloccate in vari porti, lontani, dalle decisioni del governo. Ecco, su questo la magistratura potrebbe indagare e non lo fa. Centinaia di morti, negli ultimi mesi, per omissione di soccorso. Questo sì che è un reato che si può addossare ai ministri e ai capi di governo. Ma da questo orecchio la magistratura non sente. E le stragi proseguono.

21 Dicembre 2024

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