La rimozione del presidente
Corea del Sud, passa in Parlamento l’impeachment del presidente Yoon: la sospensione e il ruolo della Corte Costituzionale
Esteri - di Carmine Di Niro
La seconda volta è stata quella buona. Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol non è uscito “politicamente vivo” dalla seconda mozione di impeachment presentata contro di lui all’Assemblea nazionale di Seoul, il Parlamento monocamerale del Paese.
Il presidente conservatore, in carica dal 2022, è stato messo in stato di accusa dal Parlamento per il tentativo di imporre la legge marziale loro scorso 3 dicembre, poi ritirata dopo sole sei ore a seguito della bocciatura parlamentare e di enormi proteste di piazza nel Paese.
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La mozione promessa dal Partito Democratico di opposizione è passata al secondo tentativo: sabato scorso, 7 dicembre, Yoon aveva evitato l’impeachment nel primo voto perché tutti i parlamentari del suo partito, il Partito del Potere Popolare conservatore, avevano boicottato il voto uscendo dall’Aula (tranne tre deputati), non consentendo il raggiungimento del quorum.
Questa volta invece i 108 deputati del PPP (che sono minoranza in Parlamento, controllato dalle opposizioni), hanno partecipato al voto con scrutinio segreto. Proprio nel segreto delle urne è avvenuto il ribaltone: su 300 deputati, 204 hanno votato per mettere in stato di accusa il presidente, indagato per vari reati tra cui insurrezione e tradimento, mentre 85 hanno votato contro. Tre parlamentari si sono astenuti e otto voti sono stati annullati.
Ora Yoon verrà immediatamente sospeso dall’incarico e il primo ministro Han Duck-soo, del suo stesso partito, diventerà presidente ad interim. Il primo ministro ha promesso di “garantire una governance stabile” dopo che il Parlamento ha votato per mettere sotto accusa il presidente Yoon. “Dedicherò tutte le mie forze e i miei sforzi per garantire una governance stabile”, ha detto Han.
La Corte Costituzionale del Paese avrà fino a 180 giorni per decidere se destituire Yoon dalla carica di presidente o ripristinarne i poteri. Servono sei voti favorevoli dei giudici della Corte su nove, ma al momento l’organo non è al completo: il Parlamento deve ancora sostituire tre membri della corte che sono andati in pensione.
Se Yoon verrà estromesso dall’incarico, entro 60 giorni dovranno essere tenute elezioni nazionali per scegliere il suo successore.
Dopo il voto Yoon ha dichiarato di volersi “fare da parte”, ma ha esortato a porre fine alla “politica dell’eccesso e dello scontro”. “Anche se ora devo farmi da parte per un po’, il viaggio verso il futuro… non deve mai fermarsi”, ha affermato in un discorso televisivo pre-registrato e mandato in onda dopo il voto dell’Assemblea nazionale. Ha parlato invece di “grande vittoria del popolo e della democrazia” Park Chan-dae, capogruppo del Partito Democratico e principale forza di opposizione.