La contestazione ad Antigone
La banalità del Dap
Quello che lascia sgomenti è il fatto che il Dap abbia pensato che fosse necessario contestare Antigone con un comunicato.
Giustizia - di Redazione Web
Il Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) ha deciso di diffondere un comunicato per contestare Antigone. Dice che i dati di Antigone non sono esatti. Secondo il Dap i suicidi in carcere nel corso del 2024 non sarebbero 85 ma solamente 79. Non so se può interessare la disputa aritmetica. Che è molto semplice da spiegare. Il Dap non considera suicidi in carcere quelli dei detenuti che tentano il suicidio, non muoiono in cella ma vengono trasportati in ospedale dove muoiono. Il Dap non li considera più detenuti.
Lasciamo stare la follia del principio per il quale o muori appeso alle sbarre della cella oppure non vale, quello che lascia sgomenti è il fatto che il Dap abbia pensato che fosse necessario contestare Antigone con un comunicato. Con il quale – immagino – chi lo ha scritto ha pensato di poter lanciare un messaggio tranquillizzante: “Non date retta, i suicidi sono meno di quel che si dice, Antigone gonfia le cifre, serviranno ancora alcune settimane prima di superare il record dei suicidi dell’anno scorso”. Scusate se ci viene in mente “La banalità del male” di Hannah Arendt, ma la similitudine è inevitabile.