Svolta a Parigi?

Francia, i socialisti aprono al “governo di interesse nazionale” di Macron (ma con un loro premier): rottura con Mélenchon

Esteri - di Carmine Di Niro

6 Dicembre 2024 alle 11:07

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Francia, i socialisti aprono al “governo di interesse nazionale” di Macron (ma con un loro premier): rottura con Mélenchon

L’approvazione della mozione di censura nei confronti dell’ormai ex primo ministro francese Michel Barnier, che ieri ha rassegnato le sue dimissioni, votata dall’inedito asse estrema destra/sinistra, ha causato effetti che rischiano di terremotare la politica francese.

Il fallimento del governo Barnier, fortemente voluto dal presidente Emmanuel Macron e durato solo 90 giorni, il più breve della storia repubblicana e solamente il secondo a cadere per una mozione di censura, ha spinto il leader dell’Eliseo ad andare in tv per chiedere ai partiti una intesa per un “governo di interesse nazionale”.

I socialisti aprono a Macron

A rispondere sono i socialisti, che spaccano così il Nuovo Fronte Popolare, l’alleanza della sinistra composta dagli stessi socialisti e da La France Insoumise, il partito della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon.

Il segretario dei socialisti, Olivier Faure, è stato ricevuto da Macron alle 12 all’Eliseo per negoziare col presidente un governo con gli stessi macroniani e i repubblicani di centrodestra.

Intervistato da France Info, Faure si è detto pronto ad arrivare a “compromessi su tutti i temi” comprese le pensioni, e spera che Macron nomini “un precursore”. L’obiettivo è quello di “trovare una soluzione perché non possiamo fermare il Paese per mesi”, ha dichiarato. Faure ha aggiunto che il negoziato non riguarderà tutte le forze del Nuovo Fronte Popolare poiché “la France insoumise si è esclusa da questa discussione”. Per raggiungere questi compromessi, Faure ha proposto “un congelamento” della riforma delle pensioni e non più di un’abrogazione immediata. “Su tutti i temi siamo costretti a scendere a compromessi perché non abbiamo la maggioranza assoluta”, ha affermato Faure.

Presupposto per un governo assieme a Macron e ai Repubblicani, come sottolineato dopo il vertice all’Eliseo da Faure, è che i socialisti vogliono esprimere il prossimo premier.

“Noi non parteciperemo in alcun caso a un governo con un premier di destra”, ha detto il segretario del Ps. Secondo fonti dell’emittente Bfmtv, il presidente Emmanuel Macron però non intendere nominare un primo ministro del Partito Socialista “fin quando sarà alleato con gli Insoumis (Lfi)”, ovvero la sinistra di Mélenchon.

La rottura con Mélenchon

L’apertura di Faure ha provocato l’immediata reazione, furiosa, della France insoumise. Manuel Bompard, coordinatore del partito, si è espresso così su X: “Per entrare in una coalizione con i macroniani il Partito socialista è ormai disposto a rinunciare all’abrogazione della pensione a 64 anni. Il giuramento dell’8 giugno 2023 di ‘fare tutto’ per questa abrogazione è stato già sepolto? Stupefacente”.

Durissimo anche l’intervento di Mélenchon, che ha sottolineato come la France Insoumise “non ha dato alcun mandato a Olivier Faure, né per presentarsi da solo a questo incontro (con Macron, ndr), né per negoziare un accordo e fare ‘concessioni reciproche’ a Macron e Lr. Niente di ciò che dice o fa è a nome nostro o del Pfn (Nuovo Fronte Popolare)”.

Dopo i socialisti, nel primo pomeriggio arriveranno all’Eliseo anche i vertici della Lr – Les Républicains. Mentre almeno per ora non sono previste consultazioni con il Rassemblement national di Marine Le Pen e con la France Insoumise, comunisti e les Ecologistes.

6 Dicembre 2024

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