Il vicepresidente Arci nazionale

Parla Filippo Miraglia: “Meloni e Salvini fanno bullismo di Stato”

«La destra porta avanti con parole e metodi violenti una rappresentazione del Paese lontanissima dalla realtà e alza la voce per impedire a chi la pensa diversamente di prendere parola. Così distorce anche la percezione dell’Italia che sembra schiacciata su posizioni razziste e securitarie»

Interviste - di Umberto De Giovannangeli

22 Novembre 2024 alle 08:00

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Photo credits: Alessandro Amoruso/Imagoeconomica
Photo credits: Alessandro Amoruso/Imagoeconomica

Filippo Miraglia, responsabile migrazione e Vicepresidente Arci nazionale: nel suo primo discorso dopo la proclamazione della sua vittoria, Donald Trump ha ribadito che al primo posto della sua agenda presidenziale ci sarà la soluzione del problema dell’immigrazione illegale. Una sorta di “soluzione finale”: Cosa racconta questa uscita e le nomine di super falchi fatte dal neoeletto presidente?
Purtroppo, è una conferma di quello che già sapevamo e che diciamo da anni: la destra mondiale ha individuato nell’immigrazione uno dei suoi principali, se non il principale, terreno di propaganda culturale ancor prima che politica. Le persone che hanno problemi economici e sociali, abbandonate quasi dappertutto dalle forze democratiche e di sinistra, hanno come unica “offerta politica” quella delle destre xenofobe che propongono una semplificazione, una risposta che ha una efficacia dimostrata: scegliere un capro espiatorio, lo straniero, e usarlo in maniera martellante con grandi investimenti e grande determinazione. Una scelta resa più efficace dall’assenza di alternative e dall’atteggiamento sbagliato e incomprensibile di gran parte dei partiti di sinistra che spesso inseguono le argomentazioni delle destre amplificandole e regalando loro spazio e consenso. Basti citare Minniti in Italia con la sua “dottrina”: per non perdere consensi verso la destra diamo noi risposte di destra. Ma più di recente il cancelliere socialdemocratico Scholz in Germania o il premier laburista inglese Starmer sempre su questioni legate all’immigrazione, non sembrano minimamente avere intenzione di mettere in campo risposte alternative e perseverano nell’errore di inseguire i loro avversari politici.

Il trumpismo globale ha come suo massimo divulgatore il mega miliardario Elon Musk. Che si è scagliato a più riprese contro i giudici italiani “colpevoli”, a suo vedere, di essersi opposti alla deportazione di migranti in Albania. Oltre l’ingerenza, cosa c’è?
C’è l’idea che le democrazie oramai debbano diventare le dittature delle maggioranze e che quindi regole e limiti non siano tollerabili. Se hai vinto prendi tutto e cancelli qualsiasi ostacolo.
Abbiamo visto come, sia la Presidente del Consiglio Meloni che il vice Salvini, hanno reagito all’intervento, peraltro obbligatorio, del Tribunale di Roma che non ha convalidato i trattenimenti degli “ostaggi” sequestrati nel mediterraneo centrale, dopo il salvataggio, e portati in Albania. Da un lato la premier ha chiesto alla magistratura collaborazione. Dall’altro Salvini chiede loro di candidarsi se vogliono impedire al governo di fare quel che vuole. Entrambi questi interventi spiegano un’idea di democrazia che non sopporta l’indipendenza della magistratura, la ritiene un ostacolo. Così come ritiene insopportabile il controllo di legalità ad opera dei giudici. Tra i compiti della magistratura non c’è collaborare con il governo, semmai tutelare i diritti dei cittadini e delle cittadine dagli abusi del potere ricorrendo agli strumenti legislativi e ai principi costituzionali. Anche l’idea che il lavoro dei magistrati debba essere sottoposto al varo dell’elettorato è quanto di più distante si possa pensare rispetto ai principi della nostra Costituzione. Da questo punto di vista l’intervento di Musk amplifica e rafforza questa idea di democrazia autoritaria. I magistrati che impediscono al governo amico di operare devono andarsene. Probabilmente per essere sostituiti da altri più accondiscendenti, come lo stesso Trump insegna. Ma come ha detto giustamente il Segretario di Md Stefano Musolino, la ricerca del magistrato “disponibile”, in Italia, è destinata a non dare risultati positivi.

Chi si oppone al securitarismo è colpito, criminalizzato, messo all’indice. Siamo al regime?
Ripeto, è un’idea di democrazia dove sempre più si afferma la legge del più forte, il bullismo di stato. Io non sono convinto che la maggioranza del Paese sia d’accordo con quello che sostengono governo e maggioranza. Penso piuttosto che la destra porti avanti con parole e metodi violenti, da bulli appunto, una rappresentazione del Paese lontanissima dalla realtà e che alzi la voce proprio per impedire a chi non la pensa allo stesso modo di prendere parola, distorcendo anche la percezione di un Italia che sembra schiacciata su posizioni razziste e securitarie. È un problema che si traduce anche nell’astensionismo alle elezioni: molte persone non partecipano e non prendono posizione perché la violenza verbale, la prepotenza di Stato non lascia spazio a posizioni più ragionevoli, magari anche scagliate o confuse, che però sono cancellate dalla tracotanza di chi usa a piene mani il linguaggio dell’odio. La criminalizzazione di chi salva vite umane o chi tutela i diritti dei migranti e allo stesso tempo della magistratura è una combinazione perfetta per la propaganda del governo: due soggetti che sono sempre stati al centro delle loro campagne di odio. A questo si sommano gli interventi legislativi contro il dissenso, da qualsiasi parte arrivi. In un Paese che ha ancora una pervasività della criminalità organizzata e delle mafie che rappresenta di fatto uno stato nello stato, il governo Meloni si concentra sul perseguire chi denuncia la crisi climatica o che si oppone ai licenziamenti collettivi. Fanno bene studenti e sindacati a ribellarsi a questo tentativo di impedire il normale e sano dissenso, che è il sale della democrazia.

E l’Europa? Si litiga sulle nomine alla Commissione europeo, ma sui migranti nulla di nuovo.
Le ultime vicende legate alla composizione della Commissione e prima ancora all’approvazione del Patto Europeo Migrazioni e asilo, con la famiglia socialista umiliata dai popolari e dalle destre, indica come l’Ue dall’essere la culla della democrazia stia diventando la tomba della democrazia. Il Patto Europeo è di fatto un manifesto delle destre xenofobe, nonostante Orbán non lo abbia votato, ed è stato approvato da popolari e socialisti, per fortuna con l’esclusione del Pd. Le scelte della Von der Leyen sui Commissari indicano una strada molto precisa, quella che guarda più a destra e, in primo luogo, alle motivazioni delle destre in tema di immigrazione.

Saïed, Al-Sisi, Erdogan, Haftar e l’elenco potrebbe proseguire a lungo. L’Europa, con l’Italia in prima linea, sono alla perenne ricerca di “Gendarmi” a cui far fare il lavoro sporco – respingimenti, campi di detenzione etc – a posto nostro, coprendoli di soldi e di armi.
Si continuano a fare accordi con autocrati e dittatori, oltre che direttamente con milizie criminali, e a foraggiarli, per bloccare l’immigrazione, chiudendo gli occhi su violenze, torture e trattamenti inumani e degradanti. In realtà, come dimostrano gli ultimi 20 anni i numeri degli sbarchi nelle coste italiane e degli altri paesi europei, crescono o diminuiscono per una serie di ragioni complesse, e spesso gli stessi dittatori con i quali sottoscriviamo accordi usano l’immigrazione per ricattare i governi europei ed ottenere l’impunità e sostegno pubblico. Lo fanno Erdogan, Al-Sisi e Saïed senza nascondersi. Ma questa evidenza non fa cambiare idea ai nostri governanti che perseguono in questa strada lastricata di cadaveri e di diritti calpestati. I protocolli e gli accordi con i Paesi non Ue dai quali partono o per i quali passano le persone (stipulati sempre con l’obiettivo di impedire partenze verso l’Ue) spesso infatti determinano paradossalmente un aumento dei flussi perché l’immigrazione diventa terreno di ricatto da parte di autocrati che non hanno alcun interesse a tutelare gli interessi dei propri cittadini, ma vogliono solo rafforzare i propri regimi. Inoltre, ancora più grave, come dimostrato da indagini portate avanti dalle Nazioni Unite e da altri soggetti indipendenti, nonché da numerose sentenze dei Tribunali italiani, spesso i gruppi che sostengono questi autocrati o le autorità che ricevono i finanziamenti da parte dell’Ue e dagli stati membri per la “gestione dell’immigrazione irregolare”, sono gli stessi che gestiscono proprio i traffici legati alle partenze e che sono responsabili di gravissime violenze e crimini riconducibili anche a crimini dell’umanità (come nel caso di Sudan, Libia o Tunisia).

Nella lotta al securitarismo, la sinistra c’è?
Poco e male, potremmo dire. Negli anni passati ha partecipato purtroppo alle campagne che puntavano a dare risposte securitarie ai problemi sociali, nonostante i risultati politici fossero tutti a favore delle destre. Negli ultimi anni da qualche parte ha cominciato a capire che, oltre ad essere sbagliato è contro producente. Ma siamo ancora lontani da una visione di società e di futuro chiara ed esplicita. Noi – la società civile – lavoriamo, nel nostro piccolo, per contribuire a cambiare completamente direzione. Il ruolo di opposizione e di vertenza sociale che le organizzazioni sociali, le associazioni, i movimenti e le reti svolgono e possono continuare a svolgere soprattutto ora nel contesto di crisi delle nostre democrazie. In primo luogo, continuando a sostenere ed affiancare i processi di presa di parola e di emancipazione dei movimenti composti da persone di origine straniera, nonché ricorrendo a ogni strumento di partecipazione, denuncia e contrasto alle misure della destra razzista – dalle manifestazioni di piazza ai ricorsi in tribunale, per impedire l’attuazione di politiche che contrastano con i principi della nostra Costituzione e del diritto europeo e internazionale.

22 Novembre 2024

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