Il rapporto dell'Ecri
“In Italia politici xenofobi diffondono odio”, il Consiglio d’Europa condanna la campagna d’Albania del governo Meloni
Forse solo la Chiesa è scesa in battaglia. Isolatissima. Il risultato è quello che si vede. Se lo dici ti sbranano, ma è la realtà: l’Italia è un paese molto ospitale verso il razzismo.
Editoriali - di Piero Sansonetti
Il Consiglio d’Europa ha scritto un rapporto di una sessantina di pagine sullo stato del razzismo in Italia. È una condanna senza appello. Pur con alcuni apprezzamenti per certi miglioramenti avvenuti negli ultimi anni, ma certo non negli anni del governo Meloni. Il Consiglio d’Europa è un organismo che raduna i ministri degli esteri di ben 46 paesi e 306 parlamentari. È molto autorevole. Al suo interno ha diverse commissioni. Una di queste commissioni si chiama “Ecri” e si occupa del contrasto a ogni tipo di razzismo. Quello etnico e quello sessuale soprattutto.
Cosa dice il documento dell’Ecri
In sintesi il documento risulta un atto di accusa molto forte verso il nostro paese e soprattutto verso la sua classe politica. Trascrivo solo un paio di frasi che non hanno bisogno di essere interpretate: “Il discorso pubblico sempre più xenofobo, e i discorsi politici, in particolare nei confronti dei richiedenti asilo, dei migranti, dei rom e delle persone Lgbtqia+, così come i discorsi dell’odio da parte dei politici, restano tutti incontrastati”. E più avanti: “ i migranti sono danneggiati dalla narrazione negativa caldeggiata dalla classe politica. E anche dalle eccessive critiche rivolte contro i giudici che si occupano di migrazione”. C’è tutto. E c’è l’accusa fondamentale che riguarda essenzialmente i partiti politici di destra. In particolare – penso che si possa dire – Matteo Salvini. Ma l’atto di accusa è più generale. L’Ecri vede nella politica il motore del razzismo, che poi si espande attraverso i giornali e gli altri mass media e finisce per dilagare nell’opinione pubblica.
Il rapporto è stato scritto negli scorsi mesi. Quindi non c’è nessun riferimento volontario ai fatti degli ultimi giorni. Eppure sembra essere stato pensato proprio in relazione alla campagna di Albania. La verità è che la campagna di Albania, e il tentativo di deportazione, non nasce casualmente ma è un tassello dell’ideale xenofobo che anima la parte più grande della destra e che è ostacolata con timidezza dal centro. Del resto neanche la sinistra in questi anni ha fatto dell’antirazzismo e della guerra all’odio xenofobo la sua bandiera. Forse solo la Chiesa è scesa in battaglia. Isolatissima. Il risultato è quello che si vede. Se lo dici ti sbranano, ma è la realtà: l’Italia è un paese molto ospitale verso il razzismo.
P.S. Nel rapporto si parla anche delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, e si denunciano alcuni atteggiamenti xenofobi. Ieri i giornali si sono concentrati tutti su questo punto. Protestando per la lesa maestà. Anche Mattarella ha protestato. Probabilmente anche a ragione. Ma il senso del rapporto non è l’accusa ai carabinieri ma al potere politico e ai partiti di destra. E gli stessi atteggiamenti delle forze dell’ordine vengono considerati il frutto della corsa all’Odio realizzata dal potere politico.