L'offensiva israeliana colpisce ancora

Libano, la strage degli innocenti: Israele uccide 12 paramedici

Gaza, Cisgiordania, Libano e ora anche Siria: l’offensiva dello Stato ebraico non si arresta. Unicef: “I bambini sono le prime vittime di questo conflitto”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

16 Novembre 2024 alle 11:00

Condividi l'articolo

AP Photo/Hassan Ammar
AP Photo/Hassan Ammar

Beirut sotto le bombe. L’aviazione israeliana ha condotto ieri mattina almeno nove attacchi aerei su due quartieri di Beirut, nella periferia meridionale della capitale libanese secondo quanto riferisce il ministero dell’Informazione libanese. Alcuni edifici nel quartiere di Ghobeiri sono crollati dopo gli attacchi, come testimoniano diversi filmati ripresi dagli abitanti della zona.
Un altro raid aereo ha preso di mira, invece, un edificio nella zona più centrale di Horsh Beirut, di fronte alla storica pineta e non lontano dall’Ippodromo della città. Nel pomeriggio e in serata altri raid nel sobborgo Dahyhe, nella periferia sud della capitale libanese.

Non solo Beirut. Sono almeno 12 le vittime del raid israeliano nell’est del Libano. L’attacco ha colpito il centro di protezione civile nei pressi della città di Baalbek, nel governatorato di Baalbek-Hermel. Nella sola giornata di giovedì sono state 19 le vittime dei raid in tutto il paese. “L’Ue condanna fermamente l’uccisione di 12 paramedici in un attacco israeliano nei pressi di Baalbek. Gli attacchi agli operatori e alle strutture sanitarie sono una grave violazione del diritto umanitario internazionale. La protezione del personale medico nelle zone di conflitto non è negoziabile”. Lo scrive su X l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell. “Questo modello di attacco alle strutture sanitarie rispecchia le tendenze spaventose di altri conflitti, dalla Siria all’Ucraina o al Sudan. Sia che si tratti di una sconsiderata noncuranza o di un attacco deliberato, si tratta di un palese attacco alla dignità umana, che mette in pericolo vite umane e viola palesemente i diritti umani fondamentali”, sottolinea.

Tratto dal profilo X di Unicef Libano: “Oltre 203 bambini sono stati uccisi e 1.282 feriti in Libano da ottobre 2023 – la fase più letale finora. Queste giovani vite sono esposte a un rischio inimmaginabile. L’Unicef reitera la sua richiesta a tutte le parti per porre fine alle gravi violazioni contro i bambini e porre fine agli attacchi sui civili e alle infrastrutture civili in linea con il diritto internazionale. I bambini in tutto il Libano mostrano allarmanti segni di disagio emotivo, comportamentale e fisico. Le squadre dell’Unicef hanno incontrato bambini attanagliati da una paura opprimente e da un’angoscia crescente, tra cui ansia da separazione, paura della perdita, isolamento, aggressività e difficoltà di concentrazione. Molti hanno il sonno disturbato, sono tormentati da incubi, mal di testa e perdita di appetito. Privati della sicurezza, della stabilità e del sostegno offerti dalla scuola, molti di questi bambini sono lasciati senza gli spazi di cui hanno bisogno per giocare, imparare e guarire. La guerra distrugge gli ambienti sicuri e accoglienti di cui i bambini hanno bisogno. Quando sono costretti a sopportare periodi prolungati di stress traumatico, corrono gravi rischi per la salute e la psicologia, e le conseguenze possono durare tutta la vita”.

Mentre in Medio Oriente si continua a combattere, Donald Trump ha “approvato” la proposta di un piano di cessate il fuoco per il Libano, dopo che il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer gli ha illustrato il piano a Mar-a-Lago. Lo riporta il Wall Street Journal, ripreso dai media israeliani. Trump ha anche “espresso la speranza che ciò venga fatto prima del suo ingresso nello Studio Ovale” il 20 gennaio. Secondo quanto riferito, il piano prevede il ritiro delle truppe e delle armi di Hezbollah dal confine con Israele a nord del fiume Litani, con l’esercito libanese e le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite incaricate di garantire che non facciano ritorno.

Altro fronte di guerra in Medio Oriente: la Siria. Sette persone sono state uccise durante gli attacchi israeliani di ieri nel sobborgo di Mazzeh a Damasco. Media siriani hanno riferito che l’attacco è avvenuto nei pressi di una base aerea militare. Invece, l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo che si oppone al regime di Assad in Siria, ha affermato che gli attacchi avevano come obiettivo il complesso residenziale di Al-Zahariyat, che sembra fosse utilizzato per alloggi militari.

L’Iran non cercherà di uccidere Donald Trump. E lo ha messo per iscritto, il mese scorso, dopo che l’Amministrazione Biden aveva messo in guardia Teheran dai tentativi di eliminare l’allora candidato repubblicano alla Casa Bianca e ora presidente eletto. Lo hanno detto in esclusiva al Wall Street Journal funzionari statunitensi informati dello scambio segreto tra Washington e Teheran volto ad allentare le tensioni tra Iran e Stati Uniti. La garanzia scritta fornita da Teheran lo scorso 14 ottobre, e mai resa nota prima d’ora, è arrivata in risposta a un avvertimento privato inviato da Washington a settembre. L’Iran aveva promesso che si sarebbe vendicato contro Trump per aver ordinato l’attacco che nel gennaio 2020 ha ucciso Qassem Soleimani, leader della Forza Quds.

Gaza, la guerra scattata dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 è arrivata al 397° giorno. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, dal 7 ottobre 2023 i morti sono 43.764, i feriti 103.490. Per non dimenticare.

16 Novembre 2024

Condividi l'articolo