Medio Oriente, Trump approva il piano israeliano per il cessate il fuoco in Libano: anche Hamas apre su Gaza

Negli Stati Uniti diversi commentatori lo considerano una sorta di “regalo” da parte di Benjamin Netanyahu a Donald Trump in vista del suo prossimo insediamento alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025. Israele e il Libano sarebbero vicini ad un accordo per il cessate il fuoco.

Piano che Trump avrebbe approvato, secondo quanto ricostruito dal Wall Street Journal: un progetto illustrato al presidente eletto da Ron Dermer, ministro israeliano per gli Affari strategici, che lo ha illustrato al tycoon nella sua residenza a Mar-a-Lago, in Florida.

Cosa prevede il piano per il cessate il fuoco in Libano

Secondo quanto riferito, il piano prevede il ritiro delle truppe e delle armi di Hezbollah dal confine con Israele a nord del fiume Litani, con l’esercito libanese e le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite, comprese quelle italiane che fanno parte della missione Unifil, incaricate di garantire che non facciano ritorno. Trump, aggiunge il WSJ, avrebbe anche “espresso la speranza che ciò venga fatto prima del suo ingresso nello Studio Ovale” il 20 gennaio prossimo.

Una tregua che inizialmente sarebbe solo temporanea, aggiunge citando proprie fonti a conoscenza del dossier il Washington Post, con l’accordo definitivo che verrebbe stilato a gennaio così che il merito vada a Trump e non all’amministrazione di Joe Biden.

La posizione del Libano e di Hezbollah

Sull’accordo pesa ovviamente Hezbollah, ovvero la risposta del “Partito di Dio” e l’eventuale via libera del gruppo radicale sciita al piano. Secondo fonti di dell’emittente saudita Al Arabiya, Hezbollah avrebbe informato il ministro libanese Najib Miqati, che “sta ancora scommettendo sul terreno”.

In Libano però c’è chi ad un accordo di “pace” ci crede: è il caso di Nabih Berri, presidente del Parlamento libanese, che avrebbe espresso un “misurato ottimismo”, secondo quanto riferito dall’emittente locale Al Jadeed.

Anche Hamas apre al cessate il fuoco

Notizie importanti sul fronte della tregua e dei rapporti diplomatici arrivano anche da Gaza.

Bassem Naim, membro di spicco dell’ufficio politico del movimento palestinese Hamas, ha chiarito che il gruppo è “pronto a raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza se viene presentata una proposta e a condizione che Israele la rispetti”.

Naim si è rivolto direttamente “all’amministrazione statunitense e a Trump” chiedendo loro di “fare pressione sul governo israeliano per fermare l’aggressione” in corso a Gaza.