Scomparsa nel 1969 a Palermo
Dove si trova la “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” di Caravaggio: la seconda opera più ricercata al mondo
Se ne accorsero di prima mattina, al suo posto oggi una riproduzione digitale. Le ipotesi: quadro distrutto, buttato in una porcilaia, esposto in casa di Totò Riina. C'entra sempre Cosa Nostra. Le ultime scoperte
Cultura - di Redazione Web
Il secondo quadro più ricercato al mondo sparì di mattina presto, era metà ottobre. Il Corriere della Sera ha dedicato, alla luce delle novità emerse da una recente pubblicazione, un articolo alla “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, un olio su tela di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, custodito all’Oratorio di San Lorenzo a Palermo. Almeno fino a quella mattina, appunto. Era il 1969. È la prima opera per importanza a essere sparita, scomparsa nel nulla, e quindi ricercata in Italia.
Ad accorgersi che il quadro mancava le donne che si occupavano di tenere pulito e in ordine l’Oratorio di San Lorenzo, al mandamento Kalsa, a Palermo. Già prima di entrare si erano rese conto che qualcuno aveva forzato la serratura. Il quadro si trovava nella nicchia da oltre 360 anni, risalirebbe al periodo romano di Caravaggio, intorno al 1600. Leonardo Sciascia dedico alla vicende il suo Una storia semplice.
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Ormai la maggior parte delle ipotesi rimanda a Cosa Nostra. Alcuni collaboratori di Giustizia hanno raccontato dell’opera. Per alcuni esposta in alcuni vertici, per altri venduta, regalata, all’estero, nascosta nella dimora di qualche boss. Secondo alcuni perfino in casa di Totò Riina. Il collaboratore Marino Mannoia disse a Giovanni Falcone che il quadro era stato fatto a pezzi ma poi cambiò versione.
Il ricercatore Michele Cuppone ha scritto il libro Caravaggio, la Natività di Palermo. Nascita e scomparsa di un capolavoro, edito da Campisano, in cui racconta i dettagli della possibilità di una trattativa tra la mafia e le istituzioni per la restituzione dell’opera negli anni ’70. La Commissione Antimafia nel 2018 ha comunque escluso la distruzione dell’opera avvallando quella del furto e del trasporto all’estero, forse in Svizzera.
Dalla sua scomparsa la Natività è nella lista delle dieci opere d’arte più ricercate al mondo, la seconda secondo l’FBI. Prima della Natività del Caravaggio sparita, soltanto alcuni reperti archeologici iracheni. Al suo posto sull’altare di San Lorenzo oggi si trova una riproduzione digitale. Il clone era stato realizzato dallo studio tecnologico Factum Arte di Madrid nell’ambito del progetto di SkyArts Productions Hub, con l’Associazione Amici dei Musei Siciliani che da anni gestisce e promuove l’Oratorio, di proprietà della Curia. Al disvelamento della riproduzione aveva partecipato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Questa è una iniziativa – disse il Presidente in quell’occasione – che ha tanti significati a partire da quello simbolico. Una così accurata riproduzione digitale consente, non di riavere la tela originale, ma di ritrovare l’effetto e l’ emozione che l’opera di Caravaggio suscitava in questo oratorio. La giornata di oggi è anche la dimostrazione della capacità di coniugare cultura e tecnologia avanzata. È, inoltre, un segno di legalità contro le iniziative criminali di trafugare le opere d’arte. Il nostro Paese ha il privilegio di avere un grande patrimonio culturale, dobbiamo avere una sensibilità intensa verso i giovani e il richiamo alla cultura e il suo sviluppo insieme ai progressi tecnologici è molto importante”.