Il fermo amministrativo
Salvini, ritorsione rabbiosa contro le ONG: il raid della Guardia Costiera contro la Mare Jonio
L’ispezione è stata mandata da Roma. Più precisamente dal ministero dei trasporti. Ancora più precisamente da Matteo Salvini, furioso per le vicende processuali che lo riguardano. È durata 10 ore.
Cronaca - di Redazione Web
“Salvini mettiti il cuore in pace: non riuscirai mai a dire a delle persone di non aiutare altre persone. Non riuscirà mai a dire a delle persone di non soccorrere chi ha bisogno di soccorso in mare. Accade dall’odissea e anche da prima. Salvini, devi metterti il cuore in pace, noi continueremo ad andare in mare con ogni mezzo possibile per soccorrere chi ha bisogno di aiuto”.
È una dichiarazione di Luca Casarini, il capo missione della Ong Mediterranea Saving Humans, rilasciata poche ore dopo l’ispezione della Guardia costiera a bordo della nave Mare Jonio, ormeggiata al porto di Trapani. L’ispezione è stata mandata da Roma. Più precisamente dal ministero dei trasporti. Ancora più precisamente da Matteo Salvini, furioso per le vicende processuali che lo riguardano. È durata 10 ore.
Alla fine gli ispettori hanno solo trovato che mancava un megafono. E per questa ragione hanno ordinato che fossero scaricate a terra tutte le attrezzature di primo soccorso. Per impedire che la Mare Jonio possa salvare altre vite. Farabutti. “L’ispezione – ha spiegato Casarini – è stata eseguita con una squadra speciale, anti Ong. Il sesto reparto della Guardia costiera, capitanata dal capitano Andrea Zaffagnini, che dirige tutte le ispezioni nelle navi della Ong per cercare di bloccarle. Noi però siamo una nave che opera da sei anni, una nave che il registro navale indica come nave di soccorso”.