La faida
Conte e Grillo allo scontro finale, la lettera al garante: “Esternazioni incompatibili col M5S, potrei sospendere il tuo contratto”
Politica - di Carmine Di Niro
Tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo siamo prossimi allo scontro finale. In vista dell’appuntamento di ottobre dell’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, appuntamento in cui il leader politico dei pentastellati punta a dare un nuovo volto ai “grillini”, ormai saldamente ancorati al perimetro del centrosinistra, tra l’ex premier e il fondatore-garante la battaglia sembra arrivata ad un punto di non ritorno.
Una guerra che, sempre più probabile, rischia di trascinarsi nelle aule di tribunale: d’altronde Grillo si è ormai affidato agli avvocati per tentare di ostacolare a suon di diffide il percorso intrapreso da Giuseppe Conte. Il comico genovese ha pesantemente contestato le regole della costituente in programma il 5 ottobre prossimo, accusando senza mezzi termini il leader politico di volerlo eliminare dal processo decisionale attraverso manovre che definisce “al limite del ricatto”.
Grillo e l’accusa di “ricatti” a Conte
Con una serie di dichiarazioni fatte filtrare all’agenzia Ansa domenica 15 settembre, “fonti vicine al fondatore dei Cinque Stelle” hanno fatto sapere di un Grillo “estremamente infastidito” per una lettera privata che l’ex premier gli avrebbe indirizzato nei giorni scorsi, il cui contenuto non viene reso conto dal garante ma che se venisse resa pubblica, è la velata minaccia, potrebbe “mettere in seria difficoltà” l’immagine di Conte.
I problemi sono quelli ormai noti e che vedono i due su posizioni inconciliabili: da una parte un Grillo che si sente custode e appunto “garante” dell’identità del Movimento, dall’altra un Conte disposto a mettere sul piatto della bilancia le “sacre regole” dei 5 Stelle, dal simbolo fino al limite dei due mandati per gli eletti. Per Grillo in realtà l’intero processo della costituente sarebbe solo un pretesto, “una farsa per farlo fuori” e consentire a Conte di farsi “un partito tutto suo”.
Conte: “Tue uscite incompatibili con il M5S”
A queste accuse, pesantissime, Conte ha risposto oggi pubblicando proprio quella lettera “ricattatoria” di cui ha parlato Grillo tramite le sue “fonti”. In sostanza nella missiva Conte ribadisce quanto già detto in tempi recenti, ovvero che il Movimento non è proprietà di Grillo e che il co-fondatore non può decidere in maniera padronale su un’associazione politica le cui regole, al contrario, possono essere modificate di concerto con gli iscritti.
Ma Conte nella lettera usa toni durissimi, segno di uno scontro ormai insanabile: il leader politico mette in dubbio “la custodia dei valori fondamentali dell’azione politica del movimento e il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme statutarie” che Grillo considera di suo esclusivo possesso, mentre per l’ex premier “un insuperabile ostacolo a questa tua visione è il principio democratico su cui si fonda ogni esercizio di attività associativa politica”.
Ma il punto che probabilmente ha più “ferito” Grillo è il passaggio della lettera in cui Conte tira in ballo il discusso contratto da 300mila euro siglato tra il Movimento e il suo fondatore per la “comunicazione”. Per Conte le esternazioni pubbliche del comico genovese “sono del tutto incompatibili con gli obblighi da te specificamente assunti nei confronti del Movimento con riferimento sia alla malleveria sia ai contratti di pubblicità e comunicazione: ciò mi obbliga a valutare possibili iniziative dirette a sospendere l’esecuzione delle prestazioni a carico del Movimento derivanti dalla malleveria, e il recesso dai contratti di pubblicità e comunicazione”.