La faida

Movimento 5 Stelle in fiamme, Grillo va alla guerra contro Conte: “Simbolo, nome e secondo mandato non negoziabili”

Politica - di Carmine Di Niro

20 Agosto 2024 alle 16:18

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Movimento 5 Stelle in fiamme, Grillo va alla guerra contro Conte: “Simbolo, nome e secondo mandato non negoziabili”

Giuseppe Conte e Beppe Grillo vanno nuovamente allo scontro e questa volta dal fondatore e garante del Movimento 5 Stelle arrivano parole che appaiono come un ultimatum per il leader politico dei pentastellati. Il comico genovese usa il proprio blog personale per mandare un chiaro avviso all’ex premier: il Movimento 5 stelle si è sempre ancorato “a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”.

Punti che dunque, a meno di un mese dall’annuncio di Conte di una assemblea costituente che dovrebbe dare la parola agli iscritti su tutti i principi fondanti, compresi quelli ritenuti intoccabili, non sono negoziabili secondo il fondatore del Movimento.

Due visioni del Movimento di fatto opposte, che lasciano prefigurare ad un possibile strappo definitivo tra i due leader. D’altronde le frizioni tra Conte e Grillo vano avanti da tempo, l’ultima in ordine di tempo a fine luglio, quando i due si erano sfidati a colpi di lettere sul sito del Movimento in cui evidenziano chiaramente le divergenze sull’idea di “partito”.

I paletti di Grillo su simbolo, nome e secondo mandato

Rivolgendosi agli attivisti e ai “portavoce” del Movimento, ovvero gli eletti, Grillo ricorda che “i tre pilasti”, ovvero simbolo, nome e regola del secondo mandato, “non sono in nessun modo negoziabili, imprescindibili e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del Movimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel Movimento l’unica speranza di cambiamento reale”.

Il simbolo è per Grillo “non solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato”.

Il nome “non è solo una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo Movimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità”. Secondo Grillo “cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. Movimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani”.

Quanto alla regola del limite del secondo mandato, Grillo torna indietro nel tempo, all’8 settembre del 2007, giorno del V-Day: all’epoca “si avviava la raccolta firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare, tra cui l’introduzione di un tetto massimo di due legislature. Da cui tutto ebbe inizio. La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione. Trasformare l’impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell’opportunismo”.

La sfida di Grillo a Conte

Grillo firma il post come “custode dei valori fondamentali dell’azione politica del Movimento 5 stelle”, in quello che appare un netto messaggio a Giuseppe Conte, che da parte sua è fermamente intenzionato ad andare avanti con l’assemblea costituente del Movimento, convocata il 4 ottobre prossimo.

Per quel giorno però potrebbe già accadere l’irreparabile, con una separazione in casa tra i due leader, sempre più incompatibili.

20 Agosto 2024

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