In strada
Israele: più di 700mila in piazza contro Netanyahu, le più grandi proteste della storia per gli ostaggi di Hamas
Le manifestazioni convocate dall'associazione delle famiglie degli ostaggi. Chiuso il valico Allenby tra Giordania e Cisgiordania dopo l'attentato che ha fatto tre vittime
Esteri - di Redazione Web

Ancora proteste in Israele: contro il governo Netanyahu e il suo atteggiamento nella conduzione delle trattative per arrivare a un cessate il fuoco con Hamas e alla liberazione degli ostaggi a Gaza. Almeno 500mila le persone scese ein piazza a Tel Aviv e 250mila nel resto di Israele, anche a Gerusalemme e Haifa, nella tarda serata di sabato. L’associazione delle famiglie degli ostaggi, che ha organizzato le manifestazioni ha fatto sapere che la polizia ha confermato i dati. Si tratta dunque delle proteste più partecipate nella storia dello Stato Ebraico.
Negli attacchi terroristici del 7 ottobre del 2023 di Hamas nel sud di Israele erano state rapite 251 persone. 105 sono state liberate in una tregua di pochi giorni indetta a novembre. Altre 12 erano state rilasciate nei mesi succesivi, 8 in operazioni dell’esercito israeliano. Almeno 70 sono morte. Le trattative tra le parti, mediate da Qatar, Egitto e Stati Uniti, sono in stallo da mesi.
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Le manifestazioni contro il governo Netanyahu erano ripartite una settimana fa, dopo il ritrovamento dei cadaveri di sei ostaggi in un tunnel sotto la città di Rafah, nel sud della Striscia. I manifestanti accusano il governo di non voler arrivare a un accordo con Hamas per arrivare al rilascio di tutti gli ostaggi. Doccia fredda per il premier le parole del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che in settimana aveva sostenuto la stessa posizione nei confronti dell’esecutivo israeliano.
Le autorità israeliane e giordane intanto hanno annunciato la chiusura del valico King Hussein, anche noto come Allenby, tra Giordania e Cisgiordania, dopo l’attentato che questa mattina ha fatto tre vittime. Le autorità di Amman hanno “avviato le indagini sulla sparatoria”. I vertici della sicurezza di Tel Aviv hanno intanto allertato la leadership politica della possibilità di un’escalation di violenza in Cisgiordania ma anche a Gerusalemme, lo ha riportato Channel 12.