Il "programma"

Von der Leyen, il discorso per accontentare destra e sinistra: difende il Green Deal e conferma la “guerra” ai migranti

Esteri - di Carmine Di Niro

18 Luglio 2024 alle 11:44 - Ultimo agg. 18 Luglio 2024 alle 13:06

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Von der Leyen, il discorso per accontentare destra e sinistra: difende il Green Deal e conferma la “guerra” ai migranti

Un discorso per tentare di dare un “contentino” a tutti o quasi, dalla destra alla sinistra, passando per gli ecologisti. È la linea programmatica esposta da Ursula von der Leyen al Parlamento europeo per ottenere un secondo mandato alla guida della Commissione europea.

Un progetto in cui sono praticamente tutti i benvenuti, viste le aperture fatte sui temi più disparati e più cari ai vari partiti e “famiglie” europee, ad eccezione della sola estrema destra dell’ungherese Viktor Orban, i Patrioti di cui fa parte la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen, e i post-nazisti tedeschi dell’Alternative fur Deutschland.

Non a caso nel suo discorso la presidente della Commissione ha attaccato i “demagoghi ed estremisti” che “vogliono distruggere il nostro stile di vita. Sono pronta a battermi con tutte le forze democratiche di questo Parlamento per evitarlo”. Per essere rieletta von der Leyen deve ottenere almeno 361 voti su 720, ossia la maggioranza assoluta dei membri dell’assemblea.

La difesa del Green deal

Che i voti per il secondo mandato possano arrivare dai Verdi è emerso chiaramente dalle forti aperture sul Green deal, difeso a spada tratta nonostante il progressivo smantellamento dell’impianto della sua stessa commissione su spinta dei Popolari.

I 53 voti degli europarlamentari Green sono troppo importanti per non subire una clamorosa bocciatura nel segreto delle urne, quindi von der Leyen nel suo discorso alla Plenaria si è impegnata a mantenere la rotta, a costo di qualche “mal di pancia” nei Popolari di cui pure è espressione.

Ursula ha annunciato l’intenzione di lanciare un piano per l’industria pulita nei primi 100 giorni del mandato: l’obiettivo è la riduzione delle emissioni del 90% per il 2040.

La “battaglia” sui migranti

Se von der Leyen si è coperta “a sinistra” sul capitolo Green, a destra lo ha fatto sul tema dell’immigrazione, sensibile in particolare al governo italiano di Giorgia Meloni, con i 24 eurodeputati di Fratelli d’Italia che potrebbero votare sì sancendo la spaccatura nel gruppo dei Conservatori europei.

In questa ottica si legge l’annuncio di von der Leyen della creazione nei prossimi cinque anni di mandato di un “commissario per il Mediterraneo” che lavorerà a stretto contatto con l’Alto rappresentate Ue per la politica estera, con l’obiettivo di “concentrarsi su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi”.

Altro caposaldo resta quello della battaglia contro l’immigrazione, che in questi anni ha già portato agli accordi col regime tunisino e ai finanziamenti alla Libia, oltre al sostegno agli accordi Italia-Albania. Von der Leyen in questo caso ha promesso di “intensificare il nostro lavoro sui rimpatri, sulla prevenzione della migrazione illegale e sulla lotta al traffico di esseri umani. Garantirò una maggiore trasparenza nei confronti del Parlamento europeo su tali accordi”, ha spiegato annunciando di voler “rafforzare le frontiere esterne” e “triplicare gli agenti di Frontex“, la discussa Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.

La politica estera e di difesa

Spazio poi alle politiche di difesa comune. Nel suo discorso programmatico von der Leyen ha annunciato la nomina di un Commissario per la Difesaper contribuire al coordinamento del lavoro sulla difesa a livello europeo” e che “lavorerà a stretto contatto con il prossimo Alto Rappresentante/Vicepresidente”. Un tema questo presente nelle linee guida di Ursula von der Leyen pubblicate poco prima del voto in aula.

Sulla politica estera resta fermissimo il contrasto alla Russia di Vladimir Putin e il sostegno a Kiev. E il discorso è l’occasione per sferrare un durissimo attacco a Viktor Orban, recatosi al Cremlino per incontrare lo Zar come presidente di turno dell’Unione: “Due settimane fa un premier europeo si è recato a Mosca. Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell’acquiescenza, dell’appeasement, una politica di eccessive concessioni. Solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico. Era un messaggio del Cremlino per raggelare noi tutti. Nessuno vuole la pace più dell’Ucraina e l’Ue sosterrà l’Ucraina finché sarà necessario”.

In un passaggio von der Leyen ha parlato anche di Israele e del conflitto a Gaza, in corso ormai dall’8 ottobre dopo gli attentati di Hamas nello Stato ebraico. Per la presidente della Commissione “lo spargimento di sangue a Gaza deve fermarsi, qui e ora. L’umanità non può sopportare oltre. Stiamo lavorando per un maggior sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese”.

La soluzione resta quella “a due Stati”, definita “il modo migliore per garantire la sicurezza, per entrambi, israeliani e palestinesi. La gente della regione merita la pace e la prosperità, e l’Ue sarà con loro”.

I voti per la maggioranza Ursula

Ursula von der Leyen può contare su una maggioranza composta da Popolari, Socialisti e Liberali, dunque 401 seggi, quaranta più dei 361 necessari per la maggioranza assoluta.

Il problema, che ha spinto la presidente uscente della Commissione Ue a settimane di trattative, sono i franchi tiratori, stimabili in almeno il 10-15 per cento della teorica maggioranza. Un problema che potrebbe aver risolto grazie ai 53 voti che arriveranno dai Verdi, col gruppo che ha annunciato il sostegno alla presidente, portando così il sostegno teorico a quota 454 voti. “Come parte della maggioranza quadripartita, ci siamo assicurati impegni sul Green Deal, rendendo l’Ue più socialmente equa e proteggendo la democrazia. Manteniamo l’estrema destra fuori dal potere“, ha annunciato il gruppo dei Verdi.

A questi vanno poi aggiunti sei voti dall’Ecr, i Conservatori europei di cui è presidente Giorgia Meloni: sono quelli della delegazione belga di N-Va e quella dei cechi dell’Ods hanno annunciato il loro sì al bis della von der Leyen.

La posizione di Fratelli d’Italia

Conservatori che saranno divisi per delegazioni, come confermato dagli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini e Carlo Fidanza: nell’Ecr ci sarà un voto libero per delegazione, ma non per singolo deputato.

Quanto a Fratelli d’Italia, “il voto sarà compatto”, ha assicurato Fidanza che tuttavia non ha voluto precisare se vi sarà sostegno a von der Leyen.

18 Luglio 2024

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