La tragedia a Fasano

Morte Clelia Ditano, il funerale pagato da uno sconosciuto, Steven Parpanesi: “Mi ha ricordato mia sorella”

La 25enne morta dopo essere caduta per 15 metri nel vano ascensore. Il gesto del tatuatore e street artist: quattro anni fa la morte della sorella Kimberly, a 19 anni, caduta dal sesto piano. "Le persone ricche dove sono in questi casi?"

Cronaca - di Redazione Web

9 Luglio 2024 alle 12:21 - Ultimo agg. 9 Luglio 2024 alle 12:24

Condividi l'articolo

Clelia Ditano: chi è la 25enne morta a Fasano cadendo nel vano dell’ascensore

Steven Parpanesi non conosceva Clelia Ditano. Aveva 25 anni la ragazza caduta nel vano ascensore della palazzina dove abitava, a Fasano, in provincia di Brindisi. Un attimo, un piede nel vuoto e per lei non c’è stato più niente da fare. Una tragedia che ha sconvolto una comunità. Quattro anni fa la sorella di Parpanesi è morta dopo essere caduta per sei piani, si chiamava Kimberly. Lui ha deciso così di contribuire alle spese dei funerali della ragazza. Un gesto che non è passato inosservato, che ha fatto il giro dei media e che è stato molto apprezzato.

Ditano ha messo il piede nel vuoto ed è caduta per circa 15 metri prima di schiantarsi sul tetto della cabina dell’ascensore che si trovava al piano terra, non al quarto piano. Per la sua morte assurda e tragica stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo, si faranno accertamenti sul telefono della ragazza. Si farà l’autopsia sul corpo. Quando Steven Parpanesi ha conosciuto la storia ha vissuto una grande empatia, per la vicenda della sorella, Kimberly, morta in maniera simile soltanto qualche anno fa, e si è messo in contatto con la famiglia.

Chi è Steven Parpanesi

Ha 26 anni, è nato nel milanese ma da tempo vive a Brindisi. Lavora come addetto alla manutenzione in una Rsa e fa il tatuatore a Mesagne. È anche street artist. È sorpreso dall’ampio riscontro che ha avuto il suo gesto. “Ho abbracciato Giuseppe, il padre di Clelia Ditano. Quando ho letto di quella ragazza precipitata nel vano dell’ascensore a Fasano – ha raccontato a Repubblica – , mi sono commosso profondamente. Ho ripensato a mia sorella Kimberly, aveva solo 19 anni quando è morta, 4 anni fa. E così, senza conoscerla, ho deciso di aiutare la sua famiglia. L’altra sera sono andato a casa dai genitori, abbiamo pianto. In questi giorni mi sono chiesto perché il mio gesto, che viene dal cuore, abbia provocato così tanta meraviglia”.

Il gesto di Steven Parpanesi

Si è dato però una risposta al suo gesto: “Io non vivo nell’oro, sto bene, lavoro ma niente di più. Ma questa cosa mi gratifica. Devo fare quello che mi dice il cuore. Io non sono certo ricco, sto tranquillo. Ma mi chiedo: le persone ricche dove sono in questi casi? Io mi sono immedesimato nella famiglia. La morte di Clelia mi ha toccato profondamente”. E sui suoi canali social ha scritto: “Nutro un grande senso di gratitudine nei vostri confronti per tutto il caloroso affetto che mi state dimostrando. Migliaia di messaggi ai quali io, purtroppo, non riesco a rispondere. Vi abbraccerei uno ad uno. Inoltre, chiedo e auspico che tutti in questo momento rivolgano prettamente attenzione e affetto alla famiglia Ditano”.

9 Luglio 2024

Condividi l'articolo