L'ennesima strage a Gaza

Israele bombarda campo profughi, 38mila vittime dall’inizio della guerra

Decine di palestinesi uccisi ieri a Nuseirat. “Donne, figli, dormivano dopo aver consumato l’ultimo pasto prima di digiunare”, dicono i testimoni. Quasi 32mila vittime dall’inizio della guerra

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

21 Marzo 2024 alle 12:25 - Ultimo agg. 21 Marzo 2024 alle 15:47

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Israele bombarda campo profughi, 38mila vittime dall’inizio della guerra

Mercati bombardati. Spari contro una folla di disperati che cerca di accaparrarsi i pochi aiuti umanitari che entrano in quel “grande cimitero a cielo aperto” (copyright Josep Borrell, Altro rappresentante per la politica estera e sicurezza dell’Unione Europea) che è diventata la Striscia di Gaza.

Tutto questo non ha nulla a che fare con il diritto di difesa. Atti del genere sono terrorismo di Stato. In rete girano video agghiaccianti. Corpi di donne e bambini straziati vicini a pacchi di aiuti che avrebbero dovuto garantire loro la sopravvivenza: pane, acqua, latte in polvere.

L’agenzia palestinese Wafa ha affermato che 27 persone sono morte in un bombardamento israeliano che nelle prime ore di ieri avrebbe colpito il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.

Citando funzionari sanitari palestinesi, l’altro ieri sera la Reuters ha detto che almeno 15 persone sono state uccise da un attacco aereo contro una casa nello stesso campo profughi. È probabile che i morti siano di più, dato che si ritiene che alcune persone siano ancora intrappolate sotto le macerie dell’edificio.

“Purtroppo, qui sono stati colpiti donne, bambini e vicini di casa”, ha detto all’emittente del Qatar il fratello del proprietario della casa della famiglia colpita dai raid. ‘’Erano persone amanti della pace, dormivano dopo aver consumato l’ultimo pasto prima di digiunare”.

Almeno 23 persone sono state uccise in un attacco dell’esercito israeliano alla rotonda Kuwait, nel sud di Gaza City, luogo di smistamento degli aiuti umanitari. Lo riporta al-Jazeera citando anche fonti palestinesi.

L’attacco ha colpito un comitato palestinese locale, che si occupa di coordinare la distribuzione degli aiuti a Gaza City. Secondo al-Jazeera, le persone colpite si trovavano in luogo appartenente all’Unrwa e ritenuto “sicuro” dagli attacchi.

Ma da tempo a Gaza non esiste più un luogo sicuro. Due milioni di palestinesi, la maggioranza sotto i 18 anni, sono intrappolati. Se a ucciderli non sono le bombe israeliane, i colpi di artiglieria, i cecchini, ci pensano le malattie, la carestia.

“Siamo estremamente preoccupati per la guerra a Gaza e per la catastrofica situazione umanitaria. Gaza sta affrontando una carestia e questo è inaccettabile. È fondamentale raggiungere rapidamente un accordo su un cessate il fuoco ora che liberi gli ostaggi e consenta a più aiuti umanitari di raggiungere Gaza”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

“Speriamo quindi in un esito positivo delle discussioni tra Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Ne ho discusso recentemente con l’emiro Tamim bin Hamad Al Thani e domenica con il presidente Al Sisi al Cairo. Siamo inoltre molto preoccupati per i rischi che un’offensiva su vasta scala a Rafah comporti per la vulnerabile popolazione civile. Questa deve essere evitata a tutti i costi”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite ha affermato che “nulla giustifica la punizione collettiva” del popolo palestinese e ha invitato ad agire “prima che sia troppo tardi” di fronte alla “fame catastrofica” a Gaza.

“Oggi, più della metà della popolazione – più di un milione di persone – affronta una fame catastrofica. Questa situazione non ha precedenti e peggiora di giorno in giorno. Dobbiamo agire ora, prima che sia troppo tardi”, ha esortato Guterres, che oggi presenzierà a un vertice Ue.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha pubblicato ieri un’infografica che illustra 410 attacchi alle infrastrutture sanitarie della Striscia di Gaza registrati tra il 7 ottobre 2023 e il 12 marzo 2024. “Dal 7 ottobre, l’Oms ha documentato 410 attacchi all’assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza”, ha precisato la stessa organizzazione su X.

“Gli attacchi hanno provocato 685 morti, 902 feriti, danni a 99 strutture e colpito 104 ambulanze”. Secondo quanto precisato, “due quinti (38%) degli attacchi sono avvenuti a Gaza City, un quarto (23%) nel nord di Gaza e oltre un quarto (28%) a Khan Younis”. “L’assistenza sanitaria non è un obiettivo”, ha insistito l’Oms che “chiede il rispetto del diritto internazionale e la protezione attiva dei civili e dell’assistenza sanitaria”.

Il ministero della Sanità nella Gaza gestita da Hamas ha affermato che il bilancio delle vittime della guerra, a cinque mesi dall’inizio del conflitto, è di 31.923 morti e di 74.096 feriti. Almeno 104 sono stati i morti nelle ultime 24 ore, si legge in una nota del ministero.

Ma Israele non ha intenzione di fermarsi. La guerra continua, fino alla “vittoria totale”. Contro tutto e tutti. Anche l’alleato americano. “Dobbiamo tutti restare uniti contro la posizione degli Stati Uniti secondo cui non dovremmo andare a Rafah”.

Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rivolgendosi alla commissione Affari esteri e difesa della Knesset. “Dobbiamo restare uniti contro queste pressioni, e ce ne sono alcuni, anche qui alla Knesset, che non stanno al nostro fianco”. Netanyahu ha detto a Biden che Israele è determinato a combattere a Rafah per “completare l’eliminazione di Hamas”.

21 Marzo 2024

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