Cinema
Hollywood: finito il grande sciopero degli attori, l’accordo dopo la protesta più lunga di sempre
Il voto ha ufficializzato la fine dello sciopero, il più lungo di sempre nella storia degli Studios. L'intesa raggiunta su compensi, intelligenza artificiale, provini, scene di nudo e di sesso
Cinema - di Redazione Web
Fine dello sciopero degli attori e delle attrici a Hollywood: il più lungo nella storia degli Studios, 118 giorni di protesta. Il sindacato SAG-AFTRA ha firmato l’accordo, un nuovo contratto triennale con gli Studios. L’intesa era stata raggiunta lo scorso 8 novembre. Lo sciopero era partito lo scorso 13 luglio, aveva messo in crisi l’industria del cinema statunitense: bloccati molti set, niente comparsate nemmeno sui red carpet. Non succedeva dal 1960.
Il sindacato Sag-Aftra rappresenta 160mila attori americani. Il voto di ieri ha sancito la fine dello sciopero: il 78% degli attori ha detto sì. L’affluenza al voto è stata del 38%. Lo sciopero era di fatto finito all’indomani dell’accordo, il risultato del voto rappresenta la fine ufficiale della protesta. Senza la votazione sarebbe con ogni probabilità ripreso. A fine settembre era finito anche lo sciopero degli sceneggiatori, partito a maggio scorso, dopo un accordo tra la Writers Guild of America (WGA) e i rappresentanti dei produttori cinematografici e televisivi (AMPTP).
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Com’è stato raggiunto l’accordo
L’accordo è considerato una vittoria per gli attori, anche se non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi che avevano fatto scattare la protesta. La nuova intesa prevede un aumento del 7 per cento dei compensi minimi per il primo anno di contratto e un bonus di 40 milioni di dollari per gli attori dei programmi in streaming più visti. Dieci milioni all’anno saranno destinati a un fondo che sarò distribuito tra gli attori dei restanti programmi prodotti per le piattaforme streaming.
L’intelligenza artificiale e i provini
Altro punto centrale della contestazione: l’uso dell’intelligenza artificiale. Le case potranno chiedere agli attori di usare loro repliche sullo sfondo di alcune scene al posto di vere comparse ma a partire da termini “ragionevolmente specifici”. Le case potranno inoltre partire da attori veri per crearne dei nuovi – che in sintesi potremmo definire virtuali – che non somiglieranno ai primi. Qualora i tratti di un interprete generato dall’intelligenza artificiale dovessero richiamare quelli di un attore reale e riconoscibile, quest’ultimo dovrà acconsentire all’utilizzo della sua immagine. L’accordo ha anche normato il regolamento dei provini degli attori e delle piattaforme di casting online e ha istituito l’obbligo di un intimacy coordinator per le scene di nudo o di sesso.