Lotta contro il governo

Così Conte e Travaglio fanno la corte alla Meloni…

Dispiace che nemmeno su temi in fondo così semplici, come la lotta per ripristinare la Costituzione, l’opposizione si ritrovi unita

Editoriali - di Piero Sansonetti

6 Ottobre 2023 alle 16:00 - Ultimo agg. 6 Ottobre 2023 alle 16:02

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Così Conte e Travaglio fanno la corte alla Meloni…

Domani scendono in piazza, a Roma, la Cgil, l’Arci e un altro centinaio di associazioni. Probabilmente sarà una grande manifestazione, forse la più grande degli ultimi 15 o 20 anni. La manifestazione è contro il governo. Per tante ragioni, ma tutte riassunte in un’unica, semplice e incontestabile richiesta: ripristiniamo la Costituzione Repubblicana, dal momento che se oggi l’Italia è un grande paese è perché in quella Costituzione furono scritti alcuni principi molto robusti che in questi 75 anni sono stati la colla della civiltà e dello Stato.

Hanno permesso la coesistenza civile e anche il dialogo politico tra forze e idee molto distanti. Beh, oggi della prima parte di quella Costituzione, che è la parte politica e ideale, di gran lunga la più importante e densa, resta ben poco. Vogliamo rileggere qualche articolo della Costituzione? Vediamo. L’articolo 1 dice che l’Italia è fondata sul lavoro. I comunisti, all’epoca, volevano scrivere “è fondata sui lavoratori”, la Dc chiese di sfumare. Il principio però resta quello. Beh, date un’occhiata alle ultime decisioni del governo. Ha rinunciato a tassare gli extraprofitti, cioè le rendite parassitarie, e ha negato ai lavoratori il salario minimo, cioè poco più di mille euro al mese per un lavoro a tempo pieno. L’Italia, possiamo dire senza paura di esagerare, è un paese fondato sulle rendite.

Perché in tutti i modi ci hanno spiegato che tassare le rendite è destabilizzante. Schiavizzare i lavoratori è rassicurante. Pensate che in un paese simile al nostro come la Francia – lo abbiamo scoperto nei giorni scorsi sbirciando le cronache sull’eredità di Del Vecchio, metà tassata in Francia, metà in Italia – il fisco tiene per se il 60 per cento delle eredità milionarie. Da noi l’8 per cento. Quando Enrico Letta propose di aumentare le tasse di successione ai milionari fino al 13 per cento quasi volevano fucilarlo: comunista – gridavano – bolscevico! Dovette abbandonare precipitosamente l’idea. L’articolo 1 al momento è cancellato.

Vediamo l’articolo 2. Inizia così: “La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”. Cioè? Beh, per esempio è un diritto dell’uomo non essere incarcerato senza essere accusato di qualche reato? Pare di no. I Cpr sono pieni di persone private della libertà e della dignità. Accusati di che? Di essere negri. L’articolo 2 al momento è cancellato.

Leggiamo allora il secondo comma dell’articolo 3: “È compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Appunto, Il salario minimo, che proprio ieri è stato affossato. Sei euro l’ora non sono un insormontabile ostacolo economico all’uguaglianza? L’articolo 3 al momento è cancellato.

Non possiamo citarli tutti gli articoli. Diamo un’occhiata a qualche altro articolo. All’articolo 10, per esempio, “L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale.” Eccolo qui. È richiamandosi a questo articolo che i giudici di Catania e di Firenze hanno deciso di disapplicare, perché in contrasto con il diritto internazionale, i decreti spazza-naufragi. E il Governo si è scagliato contro i giudici di Catania e di Firenze. Farabutti, complici dei clandestini!

Pietra sopra anche all’articolo 10. E poi cancellato l’11 che è quello del ripudio della guerra, e quelli sul diritto alla salute (art. 32) e a una giustizia giusta e tantissimi altri. A occhio l’unico articolo della Costituzione pienamente applicato è l’articolo 12. Dice: “La bandiera della repubblica è il tricolore verde, bianco e rosso”. Beh, su questo niente da obiettare. La manifestazione di Cgil, Arci e associazioni modifica la condizione dello stallo politico. Fin qui l’opposizione è stata di burro. Il governo, tra mille contraddizioni se l’è cavata perché nessuno lo ha messo con le spalle al muro. Nelle società moderne la piazza non conta più come 30 anni fa, ma conta. Dispiace che nemmeno su questi temi, in fondo così semplici, e cioè sulla lotta per ripristinare la Costituzione, l’opposizione si ritrovi unita.

In questi giorni Conte e Travaglio, che guidano quasi la metà dei parlamentari delle opposizioni, si sono messi a correre dietro alla Meloni. Sulla Rai, sui tagli alla sanità. Travaglio, che è l’unica voce comprensibile dei 5 Stelle, ieri ha spiegato che basta con l’idea del “tanto peggio”. È roba da trotzkisti. Bisogna affiancare la Meloni e cercare di migliorare i suoi provvedimenti. Dice un po’ le stesse cose che dice Renzi.

6 Ottobre 2023

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