Scontro con la magistratura

Illegittimo il decreto dei 5mila euro, il tribunale di Catania libera 4 migranti: bocciato il governo che annuncia ricorso

Accolto il ricorso dei legali: giudicate illegittime le procedure accelerate di rimpatrio. Anm: "Nessuna interferenza". Fdi: "Decisione politica e ideologica"

News - di Redazione Web

30 Settembre 2023 alle 19:05

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Illegittimo il decreto dei 5mila euro, il tribunale di Catania libera 4 migranti: bocciato il governo che annuncia ricorso

Bocciato il “decreto Cutro” e il suo decreto attuativo, giudicato illegittimo dai giudici. Il tribunale di Catania ha accolto il ricorso e liberato quattro migranti sbarcati a settembre a Lampedusa e trasferiti nel centro di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Il tribunale ha giudicato illegittima in particolare la parte sulle espulsioni accelerate e il decreto attuativo che introduce una garanzia finanziaria di quasi 5mila euro che i migranti in arrivo da paesi definiti “sicuri” dovrebbero mettere a disposizione per non attendere in stato detenitvo la loro domanda di protezione. Il ministero dell’Interno intende fare ricorso, è pronto a impugnare il provvedimento.

La notizia è stata riportata in primis da Repubblica. La giornalista Alessandra Ziniti, esperta di immigrazione, ha scritto che a cinque giorni dall’inaugurazione del CPR di Pozzallo “i primi ospiti sono già fuori”. Il “Centro per le procedure accelerate di frontiera” di Pozzallo è l’unico attivo, può accogliere 84 persone. Al momento i primi trattenuti sono tutti tunisini, visto che l’accordo di rimpatrio con la Tunisia è l’unico funzionante. “I giudici contestano la nuova procedura di trattenimento e la cauzione da pagare per non andare nel centro”.

Il decreto attuativo che ha introdotto la garanzia di 4.938 euro era stato pubblicato tra molte polemiche la settimana scorsa a completare il decreto Cutro convertito in legge a marzo. Stando al testo i migranti in arrivo da Paesi definiti “sicuri”, dopo l’identificazione negli hotspot, vanno trasferiti nei “Centri per le Procedure accelerate di frontiera” in stato di detenzione amministrativa in attesa dell’esito della domanda di protezione internazionale. La procedura accelerata dovrebbe durare 28 giorni. I quattro migranti del caso Catania erano stati trasferiti dopo la richiesta del questore di Ragusa. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera due dei migranti erano già destinatari di provvedimenti di espulsione già eseguiti e sarebbero rientrati in territorio italiano. Hanno invocato la protezione in un caso per “fuggire perché perseguitato per caratteristiche fisiche che i cercatori d’oro del suo Paese, secondo credenze locali, ritengono favorevoli delle loro attività (particolari linee della mano)” e nell’altro “per dissidi con i familiari della sua ragazza i quali volevano ucciderlo ritenendolo responsabile del decesso di quest’ultima”.

La giudice Iolanda Apostolico non ha convalidato la richiesta e ne ha ordinata la liberazione considerato che il decreto Cutro e il decreto attuativo vadano contro le normative europee e contro la Costituzione. Per il magistrato il decreto del governo “determinando in 4.938,00 euro l’importo per la prestazione della garanzia finanziaria per l’anno 2023, da versare in un’unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa, e precludendo la possibilità che esso sia versato da terzi, non è compatibile con gli articoli 8 e 9 della direttiva 2013/33, come interpretati dalla Corte di Giustizia”.

Secondo la giudice la provenienza da un Paese sicuro non può automaticamente negare la possibilità entrare in Italia e chiedere protezione internazionale. “Il giudice cita l’articolo 10 della Costituzione – ha commentato l’avvocato Riccardo Campochiaro, presidente del centro Astaldi di Catania – poiché alla luce di questo principio costituzionale non si può privare ad una persona il diritto di fare ingresso nel territorio italiano per chiedere protezione internazionale solo perché proviene da un paese di origine ritenuto sicuro”. “Il tribunale di Catania ha giudicato il recente decreto del governo sulle espulsioni accelerate illegittimo in più parti”, ha commentato il legale Salvo Vitale, uno degli avvocati che ha presentato ricorso. La motivazione, in sostanza, difetta di qualsiasi valutazione su base individuale delle richieste di protezione.

La fondatezza del provvedimento a questo punto dovrebbe essere sottoposta a un altro giudice. Immediata la reazione della maggioranza, che accusa il tribunale di decisioni “politiche e ideologiche” secondo la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione. “Tunisini liberati a tempo di record. Stupisce che la giustizia italiana di fronte al solito ricorso di un immigrato ritrovi velocità e scatto che gli italiani invocano da anni. È vergognoso che Salvini per aver esercitato le proprie funzioni da ministro dell’Interno sia in tribunale insieme a Richard Gere. Anzi no, lui è a Hollywood. Questo è il film della sinistra che rende ridicolo il nostro Paese”, hanno commentato i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

Per Giuseppe Santalucia, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, “è fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza, questa è la democrazia”, ha dichiarato all’Ansa. Già per i casi Santanchè e Del Mastro da Palazzo Chigi era partita una nota che accusava una parte della magistratura di “svolgere un ruolo attivo di opposizione”. Una dichiarazione che aveva aperto uno scontro subito sopito ma che a questo punto si potrebbe riaprire.

30 Settembre 2023

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